INDICE
PRESENTAZIONE
PIANI DI STUDIO E PROGRAMMI DEI
CORSI
Insegnamenti teorici e metodologici
Tirocinio professionale
|
LA
FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
Da alcuni anni, in relazione all’emergere
di bisogni educativi e di molteplici e differenziate motivazioni a rispondere
a questi bisogni, l’attenzione si è sempre meglio finalizzata a
cogliere i segni dei tempi, a garantire spessore culturale e scientifico
agli studi e a specificare in modo peculiare le dimensioni professionalizzanti
in campo scolastico ed extrascolastico. Pertanto la facoltà di Magistero
è stata trasformata in facoltà di Scienze della formazione.
Dall’anno accademico 1992/93 il
nuovo corso di laurea in Scienze dell’educazione si è posto come
realtà originale e aperta alle nuove esigenze di formazione sia
in campo scolastico sia nel settore delle professioni extrascolastiche
e in quello degli esperti dei processi formativi.I tre indirizzi che ne
contraddistinguono il secondo biennio rispondono, in modo articolato e
specifico, rispettivamente alle nuove esigenze degli insegnanti di filosofia,
pedagogia e scienze umane della scuola secondaria, degli educatori professionali
e degli esperti nei processi formativi.Il corso di laurea in Scienze dell
’educazione ha durata quadriennale ed è attivato nelle sedi di Milano,
di Brescia e, dall'anno accademico 1998/99,di Piacenza. Dall'anno accademico
1995/96 è stato attivato il Diploma universitario in Servizio sociale
presso le sedi di Milano e Brescia e,con l'anno accademico 1999/2000,anche
presso la sede di Piacenza e la sede convenzionata di Bosisio Parini.
Nell'anno accademico 1998/99 è
stato attivato il corso di laurea in Scienze della formazione primaria
presso le sedi di Milano e Brescia. Completa il quadro la laurea in Scienze
motorie di cui,con l'anno accademico 1999/2000,si è attivato il
primo anno di corso.
La facoltà di Scienze della
formazione dell ’Università Cattolica sta vivendo una fase particolarmente
intensa di progetti e di realizzazioni. Ogni sforzo viene finalizzato a
rendere un servizio agli studenti in termini di alta qualità degli
studi, di efficaci interventi didattici, di proficue interazioni con i
docenti,di formazione umana e professionale alla luce dell’ispirazione
cristiana, con particolare riferimento allo svolgimento di tirocini ed
attività pratiche guidate. Si tratta di premesse fondamentali per
autenticare sempre meglio gli sforzi interdisciplinari in prospettiva di
un accostamento educativo ai problemi dell’uomo d ’oggi e di una concreta
possibilità di incidere sul politico e sul sociale, attraverso presenze
attive nella società di giovani laureati in possesso di un bagaglio
culturale sempre meglio adeguato alle attese e ai bisogni della società
e delle varie fasi della vita umana.
IL DIPLOMA UNIVERSITARIO IN SERVIZIO SOCIALE
Il Corso di Diploma Universitario in Servizio Sociale ha lo scopo di fornire agli studenti conoscenze adeguate dei metodi e contenuti culturali e scientifici volte al conseguimento del livello formativo richiesto dall’area professionale del servizio sociale. La professione di assistente sociale è regolamentata dalla legge 23 marzo 1993,n.84 "Ordinamento della professione di assistente sociale e istituzione dell'albo professionale".
L'art.1 recita:
1.L'assistente sociale opera con
autonomia tecnico professionale e di giudizio in tutte le fasi dell'intervento
per la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi
e comunità in situazioni di bisogno e di disagio e può svolgere
attività didattico-formative.
2.L'assistente sociale svolge compiti
di gestione, concorre all'organizzazione e alla programmazione e può
esercitare attività di coordinamento e di direzione dei servizi
sociali.
3.La professione di assistente sociale
può essere esercitata in forma autonoma o di rapporto di lavoro
subordinato.
4.Nella collaborazione con l'autorità
giudiziaria, l'attività dell'assistente sociale ha esclusivamente
funzione tecnico-professionale. Per esercitare la professione di assistente
sociale è necessario essere in possesso del diploma universitario
di cui all'art.2 della legge 19 novembre 1990,n.341,avere conseguito l'abilitazione
mediante esame di stato ed essere iscritti all'albo professionale istituito
ai sensi dell'art.3 della legge 84/93.
La durata del Corso di Diploma è
di tre anni.
Per l ’ammissione al Corso i candidati
devono essere in possesso di un titolo di Scuola Secondaria Superiore,
di durata quinquennale, valido per l ’immatricolazione ai corsi di laurea
universitari e devono sostenere apposite prove attitudinali che si tengono
presso la sede di Milano.
Le lezioni si tengono presso le
strutture messe a disposizione dall’Università Cattolica o da enti
convenzionati ed i tirocini presso strutture di servizio sociale appositamente
convenzionate con l’Università.
NORME GENERALI SUI PIANI DI STUDIO
La formazione professionale dell’assistente
sociale richiede una costante integrazione tra conoscenze teoriche e acquisizione
di abilità tecnico-pratiche.
Alla realizzazione di tale obiettivo
concorre tutta l ’attività didattica che si articola in:
1)insegnamenti teorici e metodologici;
2)tirocinio professionale (attraverso
il tirocinio sul campo e la guida al tirocinio).
Ai sensi del D.M.23/7/93,la frequenza
alle lezioni e la partecipazione al tirocinio professionale sono obbligatorie
per almeno due terzi dell ’orario previsto e richiedono pertanto una disponibilità
di tempo normalmente incompatibile con attività lavorative.
All’esame di diploma lo studente
viene ammesso solo ove abbia frequentato i corsi e superato gli esami di
tutti gli insegnamenti teorici e metodologici e del tirocinio professionale.
L’esame consiste nella discussione di una dissertazione scritta su un argomento
di natura teorico-applicativa, assegnato almeno sei mesi prima.
1.Insegnamenti teorici e metodologici
Gli insegnamenti teorici e metodologici
corrispondono a 18 annualità: di esse,15 devono appartenere alle
aree disciplinari di base o caratterizzanti, le altre 3 annualità
sono organizzate in 6 insegnamenti integrativi (opzionali
semestrali)distribuiti nell’arco
dei tre anni. Lo studente è, inoltre, tenuto a seguire, nell’arco
del triennio, due insegnamenti di Introduzione alla Teologia; infine, deve
superare, entro il primo biennio, una prova pratica di lingua straniera,senza
essere tenuto a frequentare alcun corso.
Per ogni disciplina lo studente
deve sostenere un esame di profitto, secondo le vigenti norme universitarie.
Le propedeuticità sono le
seguenti:
– non si può essere ammessi
a sostenere l’esame di Diritto di famiglia se non si è superato
l ’esame di Diritto privato;
– non si può essere ammessi
a sostenere l ’esame di Politica sociale I se non si è superato
l ’esame di Diritto pubblico;
– non si può essere ammessi
a sostenere gli esami di Sociologia della famiglia, Sociologia dell’educazione,
Sociologia dell’organizzazione, Sociologia della devianza,Sociologia delle
comunicazioni di massa se non si è superato l ’esame di Sociologia;
– non si può essere ammessi
a sostenere il secondo degli esami in sequenza se non si è superato
il primo (ad esempio: Politica sociale I e II, ecc.);
– non si può essere ammessi
a frequentare il tirocinio professionale nel secondo anno se non si sono
superati entro l’anno solare gli esami di Metodi e tecniche del servizio
sociale I e di Principi e fondamenti del servizio sociale;
– non si può essere ammessi
a frequentare il tirocinio professionale nel terzo anno se non si sono
superati entro l’anno solare gli esami di Metodi e tecniche del servizio
sociale II e di tirocinio professionale del secondo anno.
Per superare la prova pratica di
lingua straniera lo studente deve dimostrare la conoscenza e la comprensione
della lingua prescelta, con particolare riferimento ai temi del servizio
sociale. La scelta della lingua e le modalità di
accertamento sono state definite
dal Consiglio di Diploma come segue:
a)gli studenti possono sostenere
la prova in una delle lingue ufficiali della Comunità europea, previa
indicazione sul piano degli studi;
b)la prova consiste nella lettura,traduzione
e commento di un brano tratto da un testo su tematiche attinenti al servizio
sociale,precedentemente indicato dalla commissione esaminatrice;
c)la valutazione viene espressa
con la formula "approvato"o "non approvato".
L'articolazione degli insegnamenti
nei tre anni di corso può differenziarsi nelle sedi didattiche,
per esigenze organizzative interne all'Università, pur nel rispetto
del piano di studio generale.
2.Tirocinio professionale: tirocinio sul campo e guida al tirocinio
Gli obiettivi generali del tirocinio
professionale sono:
– l ’acquisizione di una conoscenza
diretta della realtà in cui l ’assistente sociale è chiamato
ad operare;
– la verifica,nella concretezza
della realtà incontrata,dei contenuti teorici già acquisiti
o in fase di apprendimento;
– il raggiungimento di una adeguata
conoscenza di sé e delle dinamiche che ogni rapporto interpersonale
e di gruppo suscita;
– l ’acquisizione di capacità
professionali in situazioni concrete di bisogno, progettando e realizzando
interventi,usando correttamente gli strumenti operativi dell ’assistente
sociale quali il colloquio,la visita domiciliare, la riunione, la registrazione,
la stesura di relazioni,i verbali,ecc.;
– l ’acquisizione della capacità
di collaborare con altri operatori, al fine di integrare gli interventi;
– l ’acquisizione di capacità
di programmazione e di promozione di interventi che rispondano ai bisogni
rilevati, in un’ottica progettuale e preventiva.
Il tirocinio professionale si svolge
con modalità diverse nei tre anni di corso:
a) nel primo anno sono previsti
incontri di guida al tirocinio,incontri con testimoni privilegiati e “visite
guidate ” nei servizi del territorio, organizzati dal tutor del Corso di
Diploma,con funzione propedeutica nei confronti delle successive esperienze
di tirocinio sul campo;
b)durante il secondo e terzo anno
vengono svolti incontri di guida al tirocinio e,rispettivamente,240 e 280
ore di tirocinio sul campo ovvero di attività in un servizio,sotto
la guida del docente di Metodi e tecniche del servizio sociale,di un tutor
del Corso di Diploma e con la supervisione di un assistente sociale operante
nell ’ Ente presso cui si svolge
il tirocinio.
Il tirocinio sul campo è organizzato
dall ’Università e realizzato,sulla base di specifici accordi,in
Enti pubblici e privati che svolgono attività di servizio sociale.Pertanto,esso
si configura come momento di graduale addestramento degli studenti del
secondo e del terzo anno di corso all ’esercizio della professione di assistente
sociale,attraverso la loro diretta esperienza in situazioni di lavoro programmato,guidato
e valutato;inoltre,esso può costituire per gli operatori dell ’Ente
un ’occasione di collegamento e scambio con le sedi formative,di riflessione
sulla propria attività e di
aggiornamento.
Tra l ’Università,l’Ente e
lo studente viene concordato all’inizio di ogni anno un piano di tirocinio
che stabilisce:
– le persone responsabili del tirocinio
nell ’Università (tutor/docente) e nell ’Ente/Servizio (supervisore,referente)
– il calendario del tirocinio:le
ore annuali di tirocinio sul campo vengono generalmente effettuate in parte
in due giornate di presenza settimanale, secondo i tempi del calendario
accademico e gli orari del servizio; in parte in periodi di full immersion
in coincidenza con i periodi di sospensione delle lezioni;
– gli impegni dello studente (frequenza,produzione
di elaborati,regole di comportamento nell ’Ente);
– le indicazioni dei momenti,degli
strumenti,delle modalità di verifica periodica e conclusiva (valutazione
dell’apprendimento e degli adempimenti richiesti allo studente)che coinvolgono:
*Università (docente di Metodi
e tecniche del Servizio Sociale e tutor),
*Ente (supervisore o referente),
*Studente.
Sono previsti,in particolare,periodici
incontri tra supervisori,tutor e docenti di Metodi e tecniche del Servizio
Sociale per illustrare il piano di tirocinio,per la verifica e la valutazione
del tirocinio stesso.
Potranno,inoltre,essere previsti
incontri su problemi trasversali legati alla professione o alle tematiche
dei servizi sociali ed incontri di formazione dei supervisori.
– l ’eventuale prosecuzione del
tirocinio,nel caso di validi motivi che ne abbiano impedito il regolare
svolgimento o il buon esito.
Ogni modifica del piano di tirocinio
deve essere concordata tra Università, Ente e studente.
L ’attività di tirocinio
nell ’Ente è preceduta ed affiancata da una guida al tirocinio ,attività
condotta in Università da un assistente sociale con funzione di
tutor,con l ’obiettivo di accompagnare lo studente lungo tutto l ’itinerario
triennale e di favorire il raccordo tra insegnamenti teorici e metodologici
ed esperienza sul campo.
Al tutor compete:
– la conduzione di incontri di gruppo,
– lo svolgimento di colloqui individuali,
– la gestione dei tirocini e il
rapporto con i supervisori di tirocinio,
– la gestione di attività
formative integrative programmate annualmente.
A conclusione dell ’attività
annuale di tirocinio professionale lo studente è tenuto a elaborare
una relazione scritta che verrà discussa con il docente di Metodi
e tecniche e con il tutor del corso di Diploma in sede di esame e
valutata tenendo conto del parere
espresso dal supervisore.
Piano di studio per gli immatricolati
nell'a.a.2000/2001
IL PIANO DI STUDIO DI SEGUITO PUBBLICATO POTRÀ SUBIRE VARIAZIONI, NEL PROSSIMO ANNO ACCADEMICO,A SEGUITO DELLA TRASFORMAZIONE DEL DIPLOMA UNIVERSITARIO IN CORSO DI LAUREA IN DISCIPLINE DEL SERVIZIO SOCIALE. GLI ESAMI SOSTENUTI IN REGIME DI DIPLOMA UNIVERSITARIO SARANNO TRASFORMATI IN CREDITI FORMATIVI PER IL NUOVO CORSO DI LAUREA COSÌ DA RENDERE POSSIBILE AGLI STUDENTI L'OPZIONE PER IL PASSAGGIO AD ESSO NELL'A.A.2001/2002 SENZA DEBITI FORMATIVI. |
I anno di corso
Insegnamenti teorici e metodologici
:
1)Medicina sociale (annuale)
2)Metodi e tecniche del servizio
sociale I (annuale)
3)Metodologia e tecnica della ricerca
sociale (annuale)
4)Principi e fondamenti del servizio
sociale (annuale)
5)Psicologia dello sviluppo (annuale)
6)Sociologia (annuale)
7)Diritto privato (semestrale)
8)Diritto pubblico (semestrale)
9)Diritto di famiglia (semestrale)
10-11)Due insegnamenti opzionali
tra:
Antropologia culturale (semestrale)
Lingua inglese (semestrale)
Pedagogia sociale (semestrale)
Statistica (semestrale)
Storia contemporanea (semestrale)
Storia dell ’amministrazione pubblica
(semestrale)
Storia economica (semestrale)
Tirocinio professionale :Guida al
tirocinio I (annuale)
II anno di corso
Insegnamenti teorici e metodologici
:
1)Metodi e tecniche del servizio
sociale II (annuale)
2)Organizzazione dei servizi sociali
(annuale)
3)Politica sociale I (annuale)
4)Psicologia sociale (annuale)
5)Educazione degli adulti (semestrale)
6)Sociologia della famiglia (semestrale)
7-8)Due insegnamenti opzionali tra:
Bioetica (semestrale)
Diritto del lavoro (semestrale)
Neuropsichiatria infantile (semestrale)
Sociologia delle comunicazioni di
massa (semestrale)
Sociologia dell ’educazione (semestrale)
Sociologia dell ’organizzazione
(semestrale)
Gli insegnamenti opzionali elencati
al I anno e non scelti
Tirocinio professionale :Tirocinio
sul campo I (annuale)
Guida al tirocinio II (annuale)
III anno di corso
Insegnamenti teorici e metodologici
:
1)Metodi e tecniche del servizio
sociale III (annuale)
2)Politica sociale II (annuale)
3)Sociologia della devianza (semestrale)
4-5)Due insegnamenti opzionali tra:
Diritto penale (semestrale)
Etica sociale (semestrale)
Legislazione minorile (semestrale)
Pedagogia della marginalità
e della devianza (semestrale)
[equipollente a Pedagogia speciale
]
Psicologia del lavoro (semestrale)
Psicologia sociale della famiglia
(semestrale)
Psicopatologia (semestrale)
Gli insegnamenti opzionali elencati
al I e al II anno e non scelti
Tirocinio professionale :
Tirocinio sul campo II (annuale)
Guida al tirocinio III (a)
Piano di studio per gli studenti immatricolati negli anni precedenti all'anno accademico 2000/2001
Gli iscritti al II anno devono conformarsi al seguente piano di studio (le variazioni rispetto al piano di studio presentato nella guida dell'a.a.1999/2000 sono indicate in grassetto).
II anno di corso
Insegnamenti teorici e metodologici
:
1)Metodi e tecniche del servizio
sociale II (annuale)
2)Metodologia e tecnica della ricerca
sociale (annuale)
3)Organizzazione dei servizi sociali
(annuale)
4)Politica sociale I (annuale)
5)Psicologia sociale (annuale)
6)Educazione degli adulti (semestrale)
7)Psicologia dello sviluppo (semestrale)
8)Sociologia della famiglia (semestrale)
9-10)Due insegnamenti opzionali
tra:
Bioetica (semestrale)
Diritto del lavoro (semestrale)
Neuropsichiatria infantile (semestrale)
Sociologia delle comunicazioni di
massa (semestrale)
Sociologia dell ’educazione (semestrale)
Sociologia dell ’organizzazione
(semestrale)
Gli insegnamenti opzionali elencati
al I anno e non scelti
Tirocinio professionale :Tirocinio
sul campo I (annuale)
Guida al tirocinio II (annuale)
Gli iscritti al III anno devono conformarsi al seguente piano di studio (le variazioni rispetto al piano di studio presentato nella guida dell'a.a.1999/2000 sono indicate in grassetto).
III anno di corso
Insegnamenti teorici e metodologici
:
1)Metodi e tecniche del servizio
sociale III (annuale)
2)Politica sociale II (annuale)
3)Organizzazione dei servizi sociali
II (semestrale)
4)Psicologia sociale II (semestrale)
5)Sociologia della devianza (semestrale)
6-7)Due insegnamenti opzionali tra:
Diritto penale (semestrale)
Etica sociale (semestrale)
Legislazione minorile (semestrale)
Pedagogia della marginalità
e della devianza (semestrale)
[equipollente a Pedagogia speciale
]
Psicologia del lavoro (semestrale)
Psicologia sociale della famiglia
(semestrale)
Psicopatologia (semestrale)
Gli insegnamenti opzionali elencati
al I e al II anno e non scelti
Tirocinio professionale :Tirocinio
sul campo II (annuale)
Guida al tirocinio III (annuale)
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende offrire agli studenti
i concetti-base per avvicinare l’antropologia culturale.
Sarà diviso in due parti:nella
prima parte,istituzionale,si tratteranno le componenti fondamentali della
cultura e si proporranno le linee storiche della scienza antropologica.
La parte istituzionale svilupperà
perciò i seguenti argomenti:ergologia (strutture economiche,forme
di produzione, organizzazione della vita economica,ecc.),etnosociologia
(famiglia e i gruppi liberi,divisioni sociali, esercizio della giustizia
…);animologia (arte,religione,letteratura);metodologia della ricerca antropologica
pura e applicata ai problemi dei Paesi in Via di Sviluppo.
Si proporranno inoltre le fasi essenziali
dello sviluppo della disciplina etnoantropologica,dalle origini alle odierne
formulazioni teoriche.
La parte morfologica del corso verterà
su argomenti di antropologia urbana, quali la formazione della cultura
urbana in realtà del Terzo Mondo e del mondo occidentale,temi e
problemi della cultura urbana nel nostro contesto.
B)BIBLIOGRAFIA
Per la parte istituzionale:
M.HARRIS,Antropologia culturale,Zanichelli,Bologna,1990
e una dispensa della docente.
Per la parte morfologica:
A.PALTRINIERI CASELLA,Dalla città
immaginata alla vita urbana (Il processo di inurbamento a Miranda da Norte,
Brasile), F.Angeli,Milano 2000
C)AVVERTENZE
Agli studenti è richiesta
una esercitazione da concordare con la Docente,su argomenti di antropologia
che abbiano attinenza con il corso di laurea.L ’analisi ed il commento
di tale esercitazione costituirà parte integrante dell’esame.
La Prof.ssa Anna Paltrinieri Casella
riceve gli studenti dopo le lezioni nel suo studio.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Origini e diffusione della bioetica
La Carta di Erice
Le fondazioni etiche in bioetica
Il dibattito sulla persona
I principi della bioetica personalista.
La concezione personalista della corporeità
Bioetica e pedagogia
Bioetica ed educazione alla salute:la
prevenzione dei comportamenti a rischio
Statuto biologico,antropologico
ed etico dell ’embrione umano
La nuova genetica:dalla diagnosi
alla terapia agli interventi modificativi
Procreazione assistita e fecondazione
artificiale
L ’educazione alla sessualità
e alla procreazione responsabile
Trapianti di organi e tessuti
Tra eutanasia e accanimento terapeutico:l
’assistenza al malato in fase terminale
B)BIBLIOGRAFIA
M.L.DI PIETRO (a cura di),Educare
all ’identità sessuata,La Scuola,Brescia,2000
E.SGRECCIA-M.L.DI PIETRO (a cura
di),Bioetica e formazione,Vita e Pensiero,Milano,2000
E.SGRECCIA-A.G.SPAGNOLO-M.L.DI PIETRO
(a cura di),Bioetica.Manuale per i diplomi universitari della sanità,Vita
e Pensiero,Milano,1999
M.L.DI PIETRO-E.SGRECCIA,Procreazione
assistita e fecondazione artificiale,La Scuola,Brescia,1999
A.PESSINA,Bioetica.L ’uomo sperimentale,Bruno
Mondadori,Milano,1998
M.L.DI PIETRO-E.SGRECCIA (a cura
di),Interrogativi per la bioetica,La Scuola,Brescia,1998
M.L.DI PIETRO-E.SGRECCIA (a cura
di),Bioetica ed educazione,La Scuola,Brescia,1997
G.CESARI-M.L.DI PIETRO,L ’educazione
della sessualità,La Scuola,Brescia,1996
M.L.DI PIETRO,Adolescenza e comportamenti
a rischio,La Scuola,Brescia ,1995
C)AVVERTENZE
Una parte delle lezioni verrà
svolta in videoconferenza.
La Prof.ssa Maria Luisa Di Pietro
riceve gli studenti alla fine delle lezioni.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende illustrare le linee
essenziali della disciplina del rapporto di lavoro nell’ordinamento giuridico
italiano.
Le lezioni cercheranno di evidenziare,in
particolare,le peculiarità ed i tratti caratterizzanti del diritto
del lavoro nel contesto dell’esperienza giuridica.
I singoli temi verranno trattati
anche attraverso la discussione di casi concreti tratti dall’esperienza
giurisprudenziale.
Il corso si snoda, indicativamente,
secondo il seguente programma:
– Genesi e sviluppo del diritto
del lavoro
– Il principio di libertà
sindacale nella Costituzione
– Legge e contratto collettivo come
fonti di disciplina dei rapporti di lavoro
– Lavoro pubblico e lavoro privato:i
tratti differenziali
– Il contratto collettivo:ambito
di efficacia ed inderogabilità
– Lo sciopero,con particolare riferimento
al settore dei servizi pubblici essenziali
– Lavoro subordinato,parasubordinato
ed autonomo:i confini del diritto del lavoro
– Il potere direttivo ed il potere
disciplinare del datore di lavoro
– Mansioni e qualifica
– Orario di lavoro,ferie e riposi
– La retribuzione
– Le norme in materia di sicurezza
sul lavoro
– Il lavoro femminile nella Costituzione
e nella legislazione ordinaria
– La sospensione del rapporto di
lavoro:in particolare,la disciplina dei congedi parentali
– Il contratto di lavoro a termine
ed il lavoro interinale
– L ’apprendistato ed il contratto
di formazione e lavoro
- Il contratto di lavoro part-time
- Il recesso dal contratto di lavoro:dimissioni
e licenziamento
B)BIBLIOGRAFIA
Per la preparazione dell ’esame
si consigliano,alternativamente,i manuali:
A.TURSI-P.VARESI,Lineamenti di diritto
del lavoro,Kluwer Ipsoa,ult.ed.
G.PERA,Compendio di diritto del
lavoro,CEDAM,Padova,2000
Per gli studenti frequentanti il
programma d ’esame verrà comunicato a lezione.
Eventuali approfondimenti su singoli
temi potranno essere concordati con il docente.
N.B.-Il Prof.Andrea Bollani riceve
gli studenti il giovedì,al termine della lezione,nel suo studio.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Principi fondamentali in materia
di diritto di famiglia:principi costituzionali e di diritto internazionale.
Il matrimonio:rapporti personali
e patrimoniali tra i coniugi.
Separazione consensuale e giudiziale
dei coniugi;scioglimento e cessazione
degli effetti civili del matrimonio.
La famiglia di fatto.
Filiazione legittima e filiazione
naturale.
La potestà genitoriale:titolarità
ed esercizio,decadenza e limitazioni.
Affidamento familiare,adozione nazionale
e internazionale.
Esecuzione dei provvedimenti riguardanti
i minori.
Ripartizioni delle competenze tra
gli organi giudiziari in materia di minori e famiglia e rapporti tra autorità
giudiziaria e servizi sociali.
B)BIBLIOGRAFIA
A.C.MORO,Manuale di diritto minorile,Zanichelli,Bologna,1997.
Le parti dei testi da studiare per
la preparazione dell ’esame saranno indicate all ’inizio del corso.L ’esame
verterà,tra l ’altro,anche sugli appunti delle lezioni.
N.B.-La Prof.ssa Adele Quaroni riceve
gli studenti al termine delle lezioni presso la sede del corso.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Parte I
– Il concetto di giustizia come
problema culturale ed educativo.
– L ’interrogativo sulla funzione
della pena:critica dell ’idea retributiva, problemi delle finalità
preventive,elementi per un ’impostazione moderna della politica criminale.
– Il sistema sanzionatorio vigente
e le prospettive di riforma;l ’orientamento risocializzativo;il concetto
di mediazione.
– Principi fondamentali del diritto
penale e cenni sugli istituti di parte generale.
– Il rapporto fra diritto penale,riflessione
criminologica e scienze empirico-sociali.
– Nozioni relative al procedimento
penale (competenza,indagini,dibattimento,gradi del giudizio,flagranza,misure
cautelari,riti speciali,fase esecutiva).
Parte II
– L ’ordinamento penitenziario e
i compiti di aiuto e di controllo del “servizio sociale ”.
– Responsabilità penale e
infermità di mente.
– Il sistema penale minorile:l ’importanza
e il carattere innovativo degli istituti applicabili a imputati minorenni.
– Diritto penale e tossicodipendenze.
– Il problema della prevenzione
dell ’interruzione volontaria della gravidanza e gli aspetti nuovi del
rapporto fra bioetica e diritto (tutela
dell ’embrione,procreazione assistita,manipolazioni
genetiche,trapianti, opzioni terapeutiche).
– Questioni aperte in materia di
segreto professionale.
B)BIBLIOGRAFIA
La diversificazione dei temi affrontati
rende di particolare importanza il riferimento agli appunti del corso di
lezioni;ai fini di una ottimale preparazione del colloquio d ’esame è
sufficiente lo studio degli appunti medesimi,nella loro completezza,unitamente
alle letture prescelte in tema di funzione della pena e alla conoscenza
delle norme citate durante il corso.
Sulla problematica della funzione
della pena vengono indicati i seguenti testi di lettura (criteri di selezione
saranno forniti durante il corso):
E.WIESNET,Pena e retribuzione.La
riconciliazione tradita ,Giuffrè,Milano 1987
L.EUSEBI,La pena in crisi.Il recente
dibattito sulla funzione di pena ,Morcelliana,Brescia 1990
AA.VV.,La funzione di pena.Il commiato
da Kant e da Hegel ,Giuffrè,Milano 1989
Per le nozioni di diritto penale
e per il sistema sanzionatorio può essere in ogni caso consultato:
G.FIANDACA-E.MUSCO ,Diritto penale.Parte
generale ,Zanichelli,Bologna ult.ed.
Per la parte relativa alla prevenzione
dell ’interruzione volontaria della gravidanza può del pari essere
consultato:
M.ZANCHETTI,Commento alla legge
n.194/1978 sull ’interruzione volontaria della gravidanza ,contenuto in
CRESPI-STELLA-ZUCCALÀ,Commentario breve del Codice penale ,ed.Cedam,Padova
1992,pp.1295-1352
Costituiscono parte integrante del programma la conoscenza e il commento degli articoli del codice penale,del codice di procedura penale e della legislazione speciale pertinenti ai temi sopra indicati;andrà perciò utilizzato un Codice Penale e di Procedura Penale con leggi complementari,aggiornato.
C)AVVERTENZE
Gli studenti non frequentanti sono
invitati a prendere contatto con il professore,ai fini del colloquio d
’esame,circa i criteri di utilizzazione dei testi sopra indicati.
N.B.-Il Prof.Luciano Eusebi riceve
gli studenti al termine delle lezioni nel suo studio.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende definire gli istituti
generali del diritto privato,soffermandosi in particolare sulle tematiche
giuridiche di interesse dei servizi sociali.
– L ’ordinamento giuridico e le
sue fonti;efficacia delle leggi nel tempo;i conflitti di legge nello spazio:il
diritto internazionale privato con particolare riferimento ai rapporti
familiari.
– Il rapporto giuridico:situazioni
soggettive attive e passive;vicende del rapporto giuridico.
– I soggetti del rapporto giuridico:
la persona fisica ,nascita e morte della persona fisica,capacità
giuridica e di agire con particolare riferimento alle forme di tutela del
minore di età e del maggiorenne incapace,l ’individuazione della
persona fisica (il nome come segno distintivo;domicilio,residenza e dimora
come figure di localizzazione della persona); la persona giuridica ,struttura
e caratteri degli enti collettivi.Principi generali.
– Gli stati giuridici:la cittadinanza,gli
stati giuridici familiari,i vincoli di parentela e affinità,i registri
dello stato civile.
– I diritti della personalità
e la tutela civile della persona.
– I diritti reali.
– Le obbligazioni e i contratti:principi
generali.
– La tutela giurisdizionale dei
diritti.
– La responsabilità per atto
illecito.
– La successione per causa di morte:principi
generali.
B)BIBLIOGRAFIA
F.GALGANO,Sommario di diritto civile,Giuffré,Milano,1995.
Le parti del testo da studiare così
come altri suggerimenti bibliografici,ad integrazione degli appunti delle
lezioni,saranno indicate all’inizio del corso.
N.B.-La Prof.ssa Adele Quaroni riceve
gli studenti al termine delle lezioni presso la sede del corso.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende fornire le più
rilevanti nozioni in tema di ordinamento costituzionale della Repubblica
e di organizzazione amministrativa;dopo un’introduzione generale alle tematiche
fondamentali del diritto pubblico,particolare attenzione sarà dedicata
agli istituti più strettamente di interesse per i servizi sociali.
L’ordinamento giuridico,la norma,la
gerarchia delle fonti.Lo Stato e la suaorganizzazione.
La Costituzione:diritti e doveri
dei cittadini,l ’ordinamento della Repubblica (Parlamento,Governo,Presidente
della Repubblica, Magistratura, Corte Costituzionale).
Gli enti territoriali:in particolare,le
Regioni.
Principi generali dell ’organizzazione
e dell ’attività amministrativa.
Atti e provvedimenti amministrativi:tipi,elementi
e requisiti,invalidità,nullità-inesistenza,irregolarità.
Il diritto di accesso ai documenti
amministrativi.L ’attività contrattuale della P.A.
Responsabilità della P.A.
B)BIBLIOGRAFIA
T.MARTINES,Diritto pubblico,Giuffré,Milano,IV
ed.,2000.
Le parti del testo adottato da studiare,testi
normativi e ulteriori indicazioni bibliografiche ad integrazione degli
appunti delle lezioni saranno indicate all ’inizio del corso.
N.B.-La Prof.ssa Simona Ardesi riceve
gli studenti al termine delle lezioni presso la sede del corso.
Il programma del corso e la relativa
bibliografia saranno comunicati dal docente all ’inizio delle lezioni.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il programma mira a suscitare la
consapevolezza critica delle questioni etiche implicate nella professione,attraverso
l ’approfondimento del tema della relazione e dell ’affronto del bisogno.Si
tratta di identificare l ’immagine dell ’operatore sociale favorendo la
sua maturazione umana in riferimento alle virtù professionali e
alla presa di coscienza dei contenuti del nuovo Codice deontologico dell’Assistente
Sociale.I fondamenti dell’etica sociale sono ricercati in costante riferimento
alla dottrina sociale della Chiesa e all ’etica filosofica, con attenzione
alle nuove dinamiche presenti nella società.
Durante il corso verranno anche
affrontate le problematiche della famiglia,dei soggetti deboli e le principali
questioni della bioetica.
– Il significato del lavoro e il
suo valore per la formazione della persona
– La dimensione etica dell ’agire
umano:morale-etica-deontologia
– Fondamenti di un ’etica della
relazione nelle professioni di aiuto
– Il desiderio e i bisogni all ’origine
dell ’etica sociale e dell ’etica professionale
– Fondamenti e principi del nuovo
Codice Deontologico dell ’A.S.
– Le virtù etiche dell ’operatore
sociale
– Solidarietà e sussidiarietà
nell ’agire sociale
– Principi e fondamenti della dottrina
sociale della Chiesa
– Analisi dei principali documenti
del Magistero sociale della Chiesa
– La famiglia soggetto centrale
dell ’organizzazione sociale
– Dinamiche etiche della presa in
carico di soggetti deboli (bambini,anziani malati)
– Principali questioni bioetiche
implicate nelle professioni di assistenza
B)BIBLIOGRAFIA
G.P.COTTINI,Linee per una fondazione
antropologica dell ’etica dell ’operatore sociale,in “Politiche sociali
e servizi ”,n.2/1991,Vita e Pensiero,Milano,pagg.13-38.
G.P.COTTINI,Etica professionale
ed esercizio delle virtù nella relazione di aiuto dell ’assistente
sociale,in “Politiche sociali e servizi ”,n.2/1996,Vita e Pensiero,Milano,pagg.7-37.
G.P.COTTINI,Appunti sul principio
di sussidiarietà,in “Politiche sociali e servizi ”,n.1/1997, Vita
e Pensiero,Milano,pagg.7-27.
T.VECCHIATO-F.VILLA (a cura di),Etica
e servizio sociale,Vita e Pensiero,Milano,1995.
J.M.IBANEZ LANGLOIS,La Dottrina
sociale della Chiesa,Ed.Ares,Milano,1989.
G.P.COTTINI,Appunti del corso.
GIOVANNI PAOLO II,Lettera enciclica
Centesimus Annus,1999.
Si consiglia,inoltre,la lettura di
G.VITTADINI (a cura di),Sussidiarietà.La
riforma possibile,Etas libri,Milano,1998.
L.PATRINI,Uomo e società.Introduzione
alla Dottrina sociale della Chiesa,Ed.S.E.I., Torino,1995.
M.TOSO,Dottrina sociale oggi,Ed.S.E.I.,Torino,1995.
N.B.-Il Prof.Giampaolo Cottini riceve
gli studenti nei venerdì di svolgimento delle lezioni presso la
sede del corso.
Il programma del corso e la relativa
bibliografia saranno comunicati dal docente all ’inizio delle lezioni.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
– Il concetto di stato di salute.Medicina
sociale e sanità pubblica.Il concetto di igiene e medicina preventiva.Ambiente,società
e salute.La medicina di comunità.
– Classificazione e storia naturale
delle malattie.Malattie infettive e cronico-degenerative.Cause e fattori
di rischio di malattia.Prevenzione primaria,secondaria e terziaria delle
malattie.
– Epidemiologia generale e prevenzione
delle malattie infettive.
– Epidemiologia e prevenzione di
alcune malattie infettive di larga diffusione:le epatiti virali,l ’AIDS,la
tubercolosi,l ’influenza e le malattie esantematiche dell’infanzia.
– Le vaccinazioni obbligatorie e
facoltative nel nostro Paese.
– Epidemiologia generale e prevenzione
delle malattie cronico-degenerative.Stili di vita e comportamenti a rischio
per la salute.L’educazione alla salute come intervento di prevenzione primaria.
– Epidemiologia e prevenzione di
alcune malattie non infettive di grande importanza sociale:le malattie
cardiovascolari ed i tumori maligni.
– Epidemiologia e prevenzione delle
tossicodipendenze nella nostra società:tabagismo,alcolismo,abuso
di farmaci,uso di droghe illecite.
– Le malattie perinatali e neonatali.Il
benessere della donna in gravidanza.
– Alimenti,nutrizione e salute.
– Screening e diagnosi precoce delle
malattie.
– Elementi di organizzazione e programmazione
sanitaria.Storia recente dell ’organizzazione del sistema sanitario italiano.Il
Servizio Sanitario Nazionale:normativa,servizi e presidi,compiti dei diversi
organi,problemi,obiettivi,orientamenti.
B)BIBLIOGRAFIA
G.MARELLO-E.CHELLINI,Medicina sociale
e igiene,La Nuova Italia Scientifica,Roma,1991.
N.B.-La Prof.ssa Roberta Chiesa riceve
gli studenti dopo le lezioni presso la sede del corso.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
1. La specificità
professionale dell ’assistente sociale.
Il servizio sociale:definizione e funzioni.
Elementi costitutivi del servizio sociale.
2. Il lavoro sociale
Il lavoro sociale come scienza interdisciplinare
La metodologia del lavoro sociale
Le professioni del sociale
Dal metodo ai modelli di servizio sociale.
3. La relazione
di aiuto
Concetto di relazione
La relazione nel servizio sociale
Caratteristiche della relazione di aiuto
4. La metodologia
del servizio sociale
I modelli teorici di riferimento
Elenenti comparativi
5. Il lavoro nella
comunità
Concetto di comunità
Come leggere la comunità
Lavorare con la comunità,l ’organizzazione di comunità
6. Il lavoro per
progetti
La metodologia del lavoro per progetti.
La progettazione e la programmazione
Le fasi del lavoro per progetti
B)BIBLIOGRAFIA
O.CELLENTANI,Manuale di metodologia
per il servizio sociale,F.Angeli,Milano,1995.
D.PISCITELLI,Le linee di sviluppo
del servizio sociale in Italia,in D.Piscitelli (a cura di),Il lavoro socio-clinico
dell ’assistente sociale,Vita e Pensiero,Milano,1996.
F.FOLGHERAITER,Teoria e metodologia
del sevizio sociale.La prospettiva di rete,F.Angeli, Milano,1998.
F.FERRARIO,Le dimensioni dell ’intervento
sociale,NIS,Roma,1996.
J.SALOMÉ,La relazione di
aiuto e la formazione al colloquio,Liguori,Napoli,1996.
M.DAL PRÀ PONTICELLI,I modelli
teorici del servizio sociale,Astrolabio,Roma,1985
L.SANICOLA,Itinerari del servizio
sociale,Liguori,Napoli,1997
E.R.MARTINI-R.SEQUI,Il lavoro nella
comunità,NIS,Roma,1997.
C.GIORDANO-M.N.MISINO,Gestione manageriale
e sviluppo per progetti.Un percorso innovativo per i servizi sociali,Liguori,Napoli,1998.
A.TAMBURINI,L ’assistente sociale
nella realtà dei servizi alla persona:un percorso formativo,metodologico
e strumentale,ISU Università Cattolica,Milano,1996.
C)AVVERTENZE
Il corso viene condotto alternando
momenti di lezione a momenti di esercitazioni e lavori di gruppo.
La Prof.ssa Elisabetta Bianchi riceve
gli studenti al termine delle lezioni presso la sede del corso.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
PRIMA PARTE
Il processo d ’aiuto alle persone
1.Metodo e modelli teorici del servizio
sociale.
2.Il processo d ’aiuto:
– finalità e caratteristiche
– le fasi del procedimento metodologico:analisi
della domanda,analisi della situazione,valutazione,elaborazione del progetto
d’intervento, formulazione del contratto,realizzazione del progetto,conclusione.
3.Il modello di case management:
– caratteristiche ed obiettivi
– la relazione di aiuto professionale:attivazione
di un rapporto di scambio con le risorse della comunità,aggancio
con il ciclo della solidarietà
– gli interventi di rete:condivisione
della responsabilità,supporto alla “persona sostegno ”,mobilitazione
della rete,promozione del mutuo aiuto.
SECONDA PARTE
Gli strumenti operativi del servizio
sociale
1.Strumenti e approccio teorico:la
scelta degli strumenti
2.Il colloquio psico-sociale
3.La visita domiciliare
4.L ’osservazione
5.La documentazione
6.Gli strumenti del lavoro di rete.
B)BIBLIOGRAFIA
C.DE ROBERTIS,Metodologia dell ’intervento
nel lavoro sociale,Zanichelli,Bologna,1986.
J.GUAY,Il Case management comunitario,Liguori,Napoli,2000.
O.CELLENTANI,Manuale di metodologia
per il servizio sociale,F.Angeli,Milano 1997,(capitoli 9,10,11).
M.T.ZINI-S.MIODINI,Il colloquio
di aiuto,NIS,Roma 1997.
J.SALOMÈ,La relazione di
aiuto e la formazione al colloquio,Liguori,Napoli 1996,(capitolo 3).
L.SANICOLA (a cura di),Reti sociali
e intervento professionale ,Liguori,Napoli 1996,(capitoli da concordare).
P.BENVENUTI,La visita domiciliare
nel servizio sociale:aspetti metodologici,in “Prospettive sociali e sanitarie
”,n.5/’96.
Sono inoltre consigliati i seguenti
altri testi di lettura,uno dei quali dovrà essere portato in sede
d ’esame:
E.R.MARTINI-R.SEQUI,Il lavoro nella
comunità,NIS,Roma,1988/1996.
L.FRUGGERI,Famiglie,Carocci,Roma
1997.
M.MOTTA-F.MONDINO,Progettare l ’assistenza,Carocci,1999
M.MALAGOLI-TOGLIATTI,Le famiglie
multiproblematiche,NIS Roma,1992.
E.SCABINI (a cura di),L ’organizzazione
familiare tra crisi e sviluppo,F.Angeli, Milano,1985.
G.MAGISTRALI-G.M.CAGNOLATI-S.FAVA
(a cura di),Gli anziani,la città,e i servizi,F.Angeli, Milano,1998.
F.DELL ’ORTO GARZONIO-P.TACCANI,Conoscere
la vecchiaia,NIS,1990,Roma.
M.GHEZZI,Il rispetto dell ’altro.Il
lavoro sociale con gli immigrati stranieri ”,NIS,Roma,1996.
Ulteriori indicazioni bibliografiche
e sull’utilizzo dei testi verranno fornite durante lo svolgimento del corso.
C)AVVERTENZE
Il corso viene condotto alternando
momenti di lezione ad altri di esercitazione,finalizzati all’applicazione
a situazioni concrete delle categorie concettuali trasmesse,all’acquisizione
di una capacità di conoscenza della realtà sociale e dei
servizi,nonché alla riflessione sui
problemi riguardanti l ’assunzione
del ruolo professionale.
La Prof.ssa Francesca Merlini riceve
gli studenti al termine delle lezioni.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Parte generale
1.I modelli teorici del servizio
sociale.
2.Il processo metodologico nell
’approccio sistemico relazione.
3.Il processo d ’aiuto alla persona
nella prospettiva sistemico relazionale
4.Gli strumenti del servizio sociale:
Il primo colloquio
Il colloquio nel modello
sistemico relazionale
5.I contesti relazionali
Gli interventi di aiuto
e controllo
Il lavoro con le famiglie
Parte monografica
Metodi e tecniche per lavorare con
i gruppi
B)BIBLIOGRAFIA
A.CAMPANINI-F.LUPPI,Servizio Sociale
e modello sistemico.Una nuova prospettiva per la pratica quotidiana,NIS,Roma,1988.
G.CAVAGNINO,Modello sistemico e
analisi dei servizi,NIS,Roma,1992,(capp.2-3).
A.CAMPANINI,Il colloquio nel Servizio
sociale,Studio di analisi psicologica dei sistemi sociali e familiari ,Unsas
Torino-Pr,1993.
D.GHEZZI-F.VADILONGA (A CURA DI),La
tutela del minore,Cortina,Milano,1996,(cap.1).
M.T.ZINI-S.MIODINI,Il gruppo,Carocci,Roma,1999.
G.P.QUAGLINO-S.CASAGRANDE-A.CASTELLANO,Gruppo
di lavoro Lavoro di gruppo,Cortina,Milano,1992.
Lo studente dovrà inoltre
portare all ’esame un testo,scelto tra i seguenti:
T.AMADEI,….e adesso che faccio?L
’A.S.tra pratica e teoria,F.Angeli,Milano,1996.
L.SANICOLA (a cura di ),L ’intervento
di rete,Liguori,Napoli,1994.
CAM (a cura di),L ’affido familiare,un
modello di intervento.Manuale per gli operatori dei servizi ,F.Angeli,Milano,1998.
M.GONZO (a cura di),L ’intervista
nei servizi socio sanitari,Cortina,Milano,1999.
O.CELLENTANI (a cura di),Lavorare
con la famiglia,F.Angeli,Milano,1998.
D.GHEZZI-F.VADILONGA (a cura di),La
tutela del minore,Cortina,Milano,1996.
Ulteriori indicazioni bibliografiche
saranno fornite durante il corso
Programmi particolari di studio
potranno essere concordati con la docente.
C)AVVERTENZE
Le lezioni verranno integrate con
esercitazioni e lavori di gruppo.
La Prof.ssa Simonetta Filippini
riceverà gli studenti al termine delle lezioni presso la sede del
corso.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
1.Le implicazioni teoriche della
ricerca sociale:metodi qualitativi e metodi
quantitativi;prospettiva micro e
prospettiva macro.36
Programmi dei corsi
2.La metodologia della ricerca sociale
2.1 Le fasi del
processo di ricerca
3.Metodi e tecniche della ricerca
sociale
3.1 Fonti secondarie:statistiche,bibliografie,documenti
3.2 Fonti primarie:l
’inchiesta,l ’osservazione,l ’esperimento
3.2.1 Tecnica del campionamento
3.2.2 Strumenti di rilevazione (intervista,questionario,protocolli di osservazione)
3.2.3 Analisi quantitativa univariata,bivariata e multivariata
3.2.4 Analisi qualitativa,con particolare riferimento all ’analisi del
contenuto
4.La ricerca applicata:
4.1 Valutazione
e ricerca valutativa
4.2 Ricerca-azione
e ricerca-intervento
B)BIBLIOGRAFIA
Per i punti 1,2 e 3 (ad integrazione
degli appunti del corso)
P.CORBETTA,Metodologia e tecniche
della ricerca sociale,Il Mulino,Bologna,1999.
oppure
K.D.BAILEY,Metodi della ricerca
sociale,Il Mulino,Bologna,Nuova ed.1995 (esclusi il cap.XI “L ’etnometodologia
” e i parr.13-15-16 del cap.XV “L ’analisi,la presentazione e l ’interpretazione
dei dati).
oppure
R.BIORCIO-S.PAGANI,Introduzione
alla ricerca sociale,La Nuova Italia Scientifica,Roma,1997.
Per il punto 4
Le indicazioni bibliografiche verranno
fornite durante il corso.
Lo studente dovrà inoltre portare all ’esame un testo,concordato con il docente,contenente una ricerca su tematiche attinenti il servizio sociale.
N.B.-La Prof.ssa Adriana Rosas riceve
gli studenti dopo le lezioni presso la sede del corso.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Note di neuroanatomia e di neurofisiologia
del sistema nervoso
Le paralisi cerebrali infantili
Le epilessie dell ’infanzia e dell
’adolescenza
Il ritardo mentale
I disturbi generalizzati dello sviluppo
Le disarmonie evolutive
Le psicosi dell ’infanzia e dell
’adolescenza
Le turbe dell ’umore nell ’infanzia
e nell ’adolescenza
I disturbi del comportamento alimentare:anoressia
e bulimia
La sindrome da deficit di attenzione
con iperattività
I disturbi del comportamento e della
condotta
Gli interventi cognitivo-comportamentisti
e psicoeducativi
B)BIBLIOGRAFIA
G.MASTRANGELO,Manuale di neuropsichiatria
infantile,Idelson,Napoli,1998.
G.MORETTI,Educazione del bambino
disabile,La Scuola Editrice,Brescia,1992.
P.MEAZZINI-G.BATTAGLIESE,Psicopatologie
dell ’handicap,Masson,Milano,1996.
D.MARCELLI,Psicopatologia del bambino,Masson,Milano,1997.
D.MARCELLI,Adolescenza e psicopatologia,Masson,Milano,1997.
M.ZAPPELLA,Autismo infantile,La
Nuova Italia Scientifica,Roma,1996.
G.MASTRANGELO,La terapia occupazionale
nell ’età evolutiva,.Ed.Scientifiche Cuzzolin,Napoli,1999.
N.B.-Il Prof.Eugenio Menegati riceve
gli studenti il martedì e/o venerdì dalle ore 12.00 alle
ore 13.00.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Fornire servizi alla persona esige
scelte organizzative particolari,legate alla natura relazionale degli interventi
che devono essere realizzati,alla multidimensionalità dei bisogni
cui rispondere,alla rapidità dei cambiamenti dei problemi da affrontare
e delle “tecniche” che possono essere utilizzate. Ciò implica una
“complessità peculiare ” delle organizzazioni che producono servizi
alla persona,in termini di funzionamento organizzativo,di flessibilità,di
modalità di membership ;a ciò si aggiunge,nello scenario
oggi presente in Italia,una ulteriore differenziazione tra le organizzazioni,secondo
la natura dell ’ente gestore.E ’ infatti certamente diverso il modus operandi
di una struttura di terzo settore,rispetto all ’agire di una organizzazione
pubblica (a livello nazionale,regionale,locale),o rispetto all ’intervento
di una organizzazione di produzione di servizi alla persona “a scopo di
lucro ”.
Il corso intende affrontare,all’interno
del contesto dei servizi alla persona, tre principali temi:
1.gli aspetti più generali
del funzionamento organizzativo,con particolare attenzione alle “regole
di funzionamento ” di una organizzazione complessa,alla relazione tra persona
e organizzazione,al rapporto tra organizzazione e ambiente esterno.Particolare
attenzione verrà riservata alla programmazione,intesa sia come strumento
di pensiero dell ’agire dell ’organizzazione,sia come strumento normativo
operativo;
2.le diversità organizzative
che caratterizzano realtà pubbliche e private (profit e non profit)e
le possibili (e necessarie)modalità di interazione tra tali organizzazioni;
3.un approfondimento sulle possibili
“patologie organizzative ” nella relazione tra persona e organizzazione
(in particolare si farà riferimento ai fenomeni di burn-out e di
mobbing ).
B)BIBLIOGRAFIA
M.MOTTA-F.MONDINO,Progettare l ’assistenza.Qualità
e diritti nei servizi,NIS,Roma,1994.
A.BALDUCCI,Una programmazione diversa,in
“Prospettive sociali e sanitarie ”,n.18/91,pp.1-2.
I.COLOZZI,La sussidiarietà
come principio regolatore del nuovo Stato sociale,in “Sociologia e politiche
sociali ”,n.1,1998,pp.53-77.
S.F.JACKSON-E ZIGLIO,Principali
criteri per la presa delle decisioni in ambiente turbolento: il caso del
settore socio-sanitario,in “Studi organizzativi ”,n.3-4 1985,pp.51-71.
E.MATTAROLLO,Capire l ’organizzazione,in
“Animazione sociale ”,ott.1991,pp-33-41.
E.MATTAROLLO,Le persone nell ’organizzazione:da
ruolo a membri attivi.e Il potere nell ’organizzazione,in “Animazione sociale
”,dic.1991,pp.19-33.
Altro materiale verrà indicato durante il corso.Sarà inoltre necessario saper analizzare e commentare i lucidi e il materiale utilizzato durante le lezioni.
N.B.-Il prof.Francesco Belletti riceve
gli studenti dopo le lezioni.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
1.I processi organizzativi ed amministrativi
fondamentali nella gestione dei servizi sociali.
2.Autorità e responsabilità
della e nella pubblica amministrazione.I criteri di efficacia e di efficienza.
3.L ’organizzazione dei servizi
sociali con particolare riferimento alla regione Lombardia.Il P.R.S.A.1988-90
e successive modificazioni ed integrazioni.
4.I servizi socio-sanitari integrati.I
progetti-obiettivo nazionali e regionali. Approfondimento particolare dell
’organizzazione dei servizi nelle aree:infanzia e adolescenza,anziani,handicap
e disabilità,dipendenze,salute mentale,devianza con rilievo penale.
5.L ’apporto del privato-sociale
nella organizzazione e gestione dei servizi.
B)BIBLIOGRAFIA
A.TIBERIO-G.VIANI,Manuale del sociale,F.Angeli,Milano,1997.
LABOS,La fatica del lavoro sociale,TER,Roma,1987.
L.BENEDETTI e altri,Valutazione
e riforma dei servizi sociali,F.Angeli,Milano,1997.
Legislazione nazionale e regionale
di riferimento,G.U.e B.U.R.L.
Dispense a cura del docente.
N.B.-La Prof.ssa Maria Paola Monolo
riceve gli studenti dopo le lezioni presso la sede del corso.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
1.Introduzione alla pedagogia sociale
e alla pedagogia familiare.
2.Comunità locale e sistema
formativo integrato.
3.Educazione familiare e crisi della
natalità.
4.Aspetti e problemi pedagogico-educativi
dell ’adozione internazionale.
B)BIBLIOGRAFIA
L.PATI,L ’educazione nella comunità
locale.Strutture educative per minori in condizione di disagio esistenziale,La
Scuola,Brescia 1996
N.GALLI,Educazione familiare alle
soglie del terzo millennio,La Scuola,Brescia 1997
L.PATI,Pedagogia familiare e denatalità.Per
il recupero educativo della società fraterna,La Scuola,Brescia 1998
L.PATI (a cura di),L ’educazione
familiare alla prova:adottare un bambino straniero,ISU Università
Cattolica,Milano,1999.
N.B.-Il Prof.Luigi Pati riceve gli
studenti come da avviso esposto all’albo.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
1.Introduzione alla pedagogia speciale
2.Il concetto di handicap
3.Le problematiche educative nell
’insegnamento dell ’allievo handicappato
– Conoscenza ed operatività
– Gli obiettivi fondamentali
– Il rapporto educativo
– Gli indirizzi metodologici
4.La demotivazione e la motivazione
a scuola
– Alunni demotivati:vero problema
della scuola
– La motivazione scolastica
– Indirizzi tematici ed orientamenti
educativi
– Il ruolo dell ’insegnante nella
motivazione
– Strategie d ’intervento e gestione
dei comportamenti problematici
B)BIBLIOGRAFIA
G.VICO,Handicap ,diversità
e scuola,La Scuola,Brescia,1994.
L.D ’ALONZO,Demotivazione alla scuola.Strategie
di superamento,La Scuola,Brescia,1999.
Inoltre,lo studente dovrà
scegliere un testo di approfondimento tra i seguenti
C.CORNOLDI (a cura di),I disturbi
dell ’apprendimento,Il Mulino,Bologna,1991.
L.D ’ALONZO,Handicap e potenziale
educativo,La Scuola,Brescia,1993.
A.CANEVARO-C.BALZARETTI-G.RIGON,Pedagogia
speciale dell ’integrazione,La Nuova Italia, Firenze,1996.
H.FRANTA-A.R.COLASANTI,L ’arte dell
’incoraggiamento,La Nuova Italia Scientifica,Roma,1995.
N.B.-Il Prof.Luigi D ’Alonzo riceve
gli studenti come da avviso esposto all’albo.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Le norme come strumenti di realizzazione
delle politiche sociali:
i principi costituzionali
la Pubblica Amministrazione
L ’evoluzione normativa nel sistema
socio-sanitario italiano.
Dalla emanazione
della Costituzione alla regionalizzazione
Dal d.p.r.616/77
alle “leggi Bassanini ”
I soggetti istituzionali erogatori
di servizi socio-sanitari:
i Comuni
le A.S.L.
le I.P.A.B.
le Province
Il “privato sociale ”:
il volontariato
le cooperative
sociali
La legislazione
socio-sanitaria in Lombardia
La legislazione
in tema di immigrazione
B)BIBLIOGRAFIA
G.M.DENTE-L.DE GANI (a cura di),Politica
e legislazione sociale.Raccolta di Leggi ad uso del Diploma Universitario
in Servizio Sociale,ISU Università Cattolica,Milano,1998.
F.GIROTTI,Welfare State,Carocci,Roma,1998.
A.NASUTI,L ’ordinamento delle autonomie
locali,Carocci,Roma,1997.
A.TIBERIO-G.VIANI,Manuale del sociale,F.Angeli,Milano,1997.
N.B.-Il Prof.Agostino Zani riceve
gli studenti dopo le lezioni presso la sede del corso;nel periodo di sospensione
delle lezioni riceve il lunedì dalle ore 15 alle ore 17 nel suo
studio allo IAL-CISL in v.Castellini 7.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
La finalità del corso è
fornire un quadro di riferimento per l ’analisi delle principali tematiche
relative alle politiche sociali - definizioni,sviluppo storico, configurazione,funzioni,crisi,relazione
con il “soggetto famiglia” - ponendo una specifica attenzione al rapporto
che intercorre tra l ’assetto complessivo di tali politiche in un contesto
sociale e la qualità della vita delle persone,con
particolare riferimento alla realtà
italiana attuale.
1.Definizioni,inquadramento generale.
I concetti di
politica dei Servizi Sociali e di Welfare State.
Nascita e sviluppo
del Welfare in Europa.
La crisi del
Welfare State:teoremi e paradigmi.
2.Welfare State in Italia.
L ’evoluzione
del Welfare State in Italia.
I servizi socio-sanitari:assetto
istituzionale.
3.Le risposte alla crisi del
Welfare State:verso nuovi modelli di solidarietà.
Pubblico e privato
nella gestione dei Servizi Sociali.
Il volontariato:“modelli
” di identità e di servizio.
La cooperazione.
4.Famiglia,servizi,politiche
sociali.
Le famiglie:tipologie,funzioni,ruoli.
La famiglia nel
Welfare State.
Organizzazione
familiare e politiche di intervento per aree di bisogno (anziani,handicap,malattia
mentale,ecc.).
B)BIBLIOGRAFIA
F.VILLA,Lezioni di politica sociale,ISU
Università Cattolica,Milano,1999.
M.FERRERA,Le trappole del Welfare,Il
Mulino,Bologna,1998.
F.OLIVETTI MANOUKIAN,Produrre servizi.Lavorare
con oggetti immateriali,Il Mulino,Bologna,1998.
C.RANCI,Oltre il Welfare State,Il
Mulino,Bologna,1999.
D.REI,Servizi sociali e politiche
pubbliche,NIS,Roma,1994.
U.ASCOLI (a cura di),Il Welfare
mix.Stato sociale e terzo settore,F.Angeli,Milano,1993.
G.MARIANI-M.TOGNETTI BORDOGNA (a
cura di),Politiche sociali tra mutamenti normativi e scenari futuri,F.Angeli,Milano,1995.
CENTRO STUDI C.G.M.,Imprenditori
sociali.Secondo rapporto sulla cooperazione in Italia,Fondazione Agnelli,Torino,1997.
Per tutti gli studenti sarà
disponibile una dispensa preparata dal Docente.
Ulteriori indicazioni bibliografiche
e sull ’utilizzo dei testi verranno fornite durante lo svolgimento del
corso.
N.B.-Il Prof.Floriano Poffa riceve
gli studenti prima e dopo le lezioni presso la sede del corso.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Obiettivi
Il corso è finalizzato ad
approfondire,con gli studenti di primo anno,alcune tematiche che permettono
di collocare il Servizio Sociale in un quadro complesso dove si intersecano
elementi legati all ’evoluzione storica dell ’assistenza,ai valori e principi
della professione,alle teorie elaborate dai diversi autori.Il corso vuol
offrire uno spazio di riflessione in merito agli aspetti relazionali,deontologici,legati
alla professione,cercando di connettere il più possibile teoria
ed esperienza del Servizio Sociale.
Contenuti
Dire, fare e pensare nel servizio
sociale.La teoria della complessità come possibile chiave di lettura
del servizio sociale.La relazione tra teorie,strumenti,realtà istituzionali,cultura
e persone coinvolte nel servizio sociale.
Storia dell ’assistenza:i bisogni,le
tipologie di risposta,la cultura dominante nei diversi periodi storici
nei confronti dei poveri e delle persone in difficoltà.
La visione della donna,del minore,del
“diverso ”,del malato nei periodi storici presi in esame.
La nascita e l ’evoluzione del Servizio
sociale.La professionalizzazione del Servizio Sociale e la legislazione
in merito.
La persona come centro del servizio
sociale e come valore cardine nella relazione d ’aiuto e nei diversi interventi.I
diritti degli utenti.
Aspetti etici nel servizio sociale.I
principi del Servizio Sociale.Analisi dei diversi autori italiani e stranieri.
I codici deontologici professionali:il
significato e la definizione.Comparazione dei codici di paesi diversi.Il
codice deontologico in Italia.Alcuni dilemmi etici.
B)BIBLIOGRAFIA
F.VILLA,Dimensioni del Servizio
Sociale,Vita e Pensiero,Milano,1992.
T.VECCHIATO-F.VILLA,Etica e Servizio
Sociale,Vita e Pensiero,Milano,1995.
B.GEREMEK,La pietà e la forca.Storia
della miseria e della carità in Europa,Laterza,Bari,1988.
D.GODBOUT,L ’esperienza del dono
nella famiglia e con gli estranei,Liguori,Napoli,1998.
D.BRAMANTI (A CURA DI),Politiche
e servizi sociali,Vita e Pensiero,Milano n.2/96,n.1/97.
Codice deontologico dell ’assistente
sociale istituito dalla Legge 23 Marzo 1993 n.84.
S.BANKS,Etica e valori nel servizio
sociale,Erikson,Trento,1999.
M.V.BOMBARDIERI,L ’uso degli strumenti
professionali nel servizio sociale ”,in G.CIVENTI (a cura di),L ’azione
sociale efficace ,Edizioni Fatebenefratelli,Cernusco sul Naviglio,2000.
N.B.-La Prof.ssa Maria Vittoria Bombardieri
riceve gli studenti dopo le lezioni presso la sede del corso
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso introduce alla conoscenza
ed allo studio degli aspetti psicologici del lavoro,considerato nella realtà
attuale che risulta profondamente segnata da obiettivi,strumenti e sistemi
di interazione assai più complessi rispetto al recente passato.
Il corso farà riferimento
a quadri concettuali desunti dalla psicologia sociale, dalla psicologia
dinamica,dalla sociologia al fine di non ignorare le dimensioni esplicite,implicite,inconsce
che attraversano il lavoro. Si farà inoltre ricorso alla psicosociologia
quale disciplina che studia le ipotesi teorico tecniche relative ai metodi
ed agli strumenti dell ’intervento psicologico nelle realtà plurali.
Metodo di lavoro
Sarà creato un percorso all
’interno del quale gli studenti (quelli che parteciperanno in modo puntuale
e continuativo)possano sperimentare in cosa consiste la psicologia del
lavoro,iniziando a misurarsi,in un ambito protetto e con un accompagnamento
ravvicinato,nella gestione dei processi e nell ’adozione di strumentazioni.
Per fare questo,le lezioni teoriche
saranno connesse all ’uso di strumenti attivi di apprendimento (esercitazioni).
È inoltre previsto il contributo
di testimonianze portate da consulenti o dipendenti di organizzazioni pubbliche,private,del
terzo settore.
Di seguito vengono indicati i temi
del corso la cui sequenza potrà variare in funzione delle problematiche
e degli interessi che emergeranno in itinere.
Linee tematiche guida
– La conoscenza dell ’organizzazione
– La psicologia del lavoro
– La produttività nella realtà
attuale
– La rappresentazione dell ’oggetto
di lavoro e del compito
– La costruzione di un oggetto di
lavoro comune
– Psicologia del lavoro e formazione:le
connessioni
B)BIBLIOGRAFIA
C.KANEKLIN-F.OLIVETTI MANOUKIAN,Conoscere
l ’organizzazione,NIS,Roma,1990.
F.OLIVETTI MANOUKIAN,Produrre servizi,Il
Mulino,Bologna,1998.
N.CHMIEL,Tecnologia e lavoro,Il
Mulino,Bologna,2000.
C)AVVERTENZE
Per gli studenti frequentanti,il
programma d ’esame prevede i primi due testi ed articoli predisposti a
partire dalle questioni trattate;per chi non frequenterà le lezioni
verterà sui tre testi.
La Prof.ssa Nicoletta Maritan riceve
gli studenti il venerdì dalle ore 9.00 alle ore 10.00.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha la finalità di
accostare gli studenti alla conoscenza e all’approfondimento della psicologia
dello sviluppo,quale disciplina che ha come fuoco del suo interesse il
processo di evoluzione della personalità durante tutto il tragitto
dell ’esistenza umana,dalla nascita all ’ultimo periodo della vita.
Più precisamente il programma
di insegnamento si pone i seguenti obiettivi:
1.l ’offerta agli studenti di alcuni
contenuti fondamentali delle teorie dello sviluppo psicologico;
2.l ’approccio,dal punto di vista
psicologico,alla complessità dell ’evoluzione della persona,nelle
sue dimensioni affettive,cognitive e relazionali;
3.la coniugazione possibile tra
le coordinate teoriche e l ’esperienza degli allievi,per arricchire il
quadro di riferimento utile alla ricerca di attribuzione di significato
agli eventi complessi che caratterizzano la vita dell’individuo,sia sul
piano intrapsichico sia su quello interattivo.
Contenuti
Saranno trattati i seguenti temi:
– Contenuti,metodi e strumenti della
psicologia dello sviluppo;
– Definizione e precisazione di
alcuni concetti psicologici maggiormente diffusi nel linguaggio comune,come
ad sempio: io, es, superio, conscio,inconscio,difese psicologiche,conflitto
psichico,ambivalenza,mondo interno,mondo esterno ,ecc.;
– L ’infanzia e la preadolescenza:la
crescita come processo di sviluppo integrato delle diverse componenti emotive,cognitiva,motoria
e relazionale;
– L ’adolescenza:la crisi d ’identità,la
differenziazione sessuale,la percezione di sé e le relazioni con
gli adulti e con i coetanei; l’innamoramento, il gruppo dei pari;
– La prospettiva adulta,la responsabilità
e la separazione dalla famiglia di origine;
– La formazione della coppia;
– La nascita dei figli,la paternità,la
maternità e la “coniugalità ”;
– La separazione coniugale:dinamiche
tra i coniugi e tra questi ed i figli;
– La maturità e l ’età
di mezzo;
– La vecchiaia e la conclusione
della vita.
B)BIBLIOGRAFIA
C.CASTELLI-A.QUADRIO-L.VENINI,Psicologia
sociale e dello sviluppo -Vol.II,F.Angeli, Milano,1995.
G.P.CHARMET-F.SCAPARRO,Bell ’età,F.Angeli,Milano,1991.
E.SCABINI,L ’organizzazione famiglia
tra crisi e sviluppo,F.Angeli,Milano,1992.
Saranno,inoltre,forniti dal docente
appunti ed altri riferimenti bibliografici.
C)AVVERTENZE
Il corso viene condotto con la seguente
metodologia:
–Esplorazione delle domande e degli
interessi degli studenti riguardanti la disciplina,effettuata in occasione
della presentazione del corso;
–Lezioni a cura del docente,mirate
a trasmettere i contenuti e a integrarli con i quadri di riferimento e
con l ’esperienza degli studenti;
–Discussioni,guidate dal docente,tese
a coinvolgere attivamente gli allievi.
Il Prof.Ruggero Massardi riceve gli
studenti dopo le lezioni presso la sede del corso e in sede di esami.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ha la finalità di
accostare gli studenti alla conoscenza e all ’approfondimento della psicologia
dello sviluppo,quale disciplina che ha come fuoco del suo interesse il
processo di evoluzione della personalità durante tutto il tragitto
dell ’esistenza umana,dalla nascita all ’ultimo periodo della vita. Più
precisamente il programma di insegnamento si pone i seguenti obiettivi:
1.l ’offerta agli studenti di alcuni
contenuti fondamentali delle teorie dello sviluppo psicologico;
2.l ’approccio,dal punto di vista
psicologico,alla complessità dell ’evoluzione della persona,nelle
sue dimensioni affettive,cognitive e relazionali;
3.la coniugazione possibile tra
le coordinate teoriche e l ’esperienza degli allievi,per arricchire il
quadro di riferimento utile alla ricerca di attribuzione di significato
agli eventi complessi che caratterizzano la vita dell’individuo,sia sul
piano intrapsichico sia su quello interattivo.
Contenuti
Saranno trattati i seguenti temi:
– L ’adolescenza:la crisi d ’identità,la
differenziazione sessuale,la percezione di sé e le relazioni con
gli adulti e con i coetanei; l’innamoramento, il gruppo dei pari;
– La prospettiva adulta,la responsabilità
e la separazione dalla famiglia di origine;
– La formazione della coppia;
– La nascita dei figli,la paternità,la
maternità e la “coniugalità ”;
– La separazione coniugale:dinamiche
tra i coniugi e tra questi ed i figli;
– La maturità e l ’età
di mezzo;
– La vecchiaia e la conclusione
della vita.
B)BIBLIOGRAFIA
G.P.CHARMET-F.SCAPARRO,Bell ’età,F.Angeli,Milano,1991.
E.SCABINI,L ’organizzazione famiglia
tra crisi e sviluppo,F.Angeli,Milano,1992.
C)AVVERTENZE
Il corso viene condotto con la seguente
metodologia:
– Esplorazione delle domande e degli
interessi degli studenti riguardanti la disciplina,effettuata in occasione
della presentazione del corso;
– Lezioni a cura del docente,mirate
a trasmettere i contenuti e a integrarli con i quadri di riferimento e
con l ’esperienza degli studenti;
– Discussioni,guidate dal docente,tese
a coinvolgere attivamente gli allievi.
Il Prof.Ruggero Massardi riceve gli studenti dopo le lezioni presso la sede del corso e in sede di esami.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Obbiettivo principale del primo
semestre è l ’acquisizione delle tematiche della psicologia sociale;più
specificamente verranno presi in esame i seguenti argomenti:
– Il gruppo:definizioni,la relazione
individuo gruppo,il comportamento inter-gruppo,iniziazione al gruppo,esecuzione
dei compiti e mantenimento delle relazioni,l ’acquisizione e lo sviluppo
delle norme di gruppo, status e ruoli,la leadership,le reti di comunicazione
– L ’influenza sociale:influenze
dirette e indirette,consapevoli e inconsapevoli,“vere ” e “false ” influenze,la
persuasione e le sue strategie
– Le attribuzioni:definizioni,il
locus of control ,le attribuzioni di responsabilità,“l ’errore fondamentale
” dell ’attribuzione
– Gli atteggiamenti:definizioni,atteggiamenti
e comportamento,il cambiamento di atteggiamento,la misurazione degli atteggiamenti
– Cooperazione e conflitto:scopi
conflittuali e competizione tra gruppi,il conflitto intergruppi e le dinamiche
intragruppo,
– Il comportamento prosociale:definizioni,le
tre forme dell ’altruismo,le aspettative normative,l ’aiuto impulsivo e
le situazioni di emergenza
– Il pregiudizio e lo scontento
sociale:l ’individuo con pregiudizi,frustrazione,pregiudizio e scontento,deprivazione
relativa e disagio sociale.
La conoscenza di queste tematiche
ormai classiche verrà integrata con lo studio dei recenti contributi
della ricerca ad esse relative; verranno inoltre proposte delle esercitazioni
che consentiranno agli studenti di osservare “in vivo” alcuni fenomeni
psicosociali oggetto di studio.
Il secondo semestre avrà
carattere monografico e applicativo;verrà proposta all ’attenzione
degli studenti una serie di progetti di intervento psicosociale in cui
si evidenziano i concetti di solidarietà ed empowerment.Una lettura
critica delle esemplificazioni proposte che concernono temi differenziati
(famiglia e minori,tossicodipendenza,psichiatria sociale ed altri ancora)consentirà
di acquisire una metodologia di progettazione e valutazione di interventi
rivolti al sociale.
B)BIBLIOGRAFIA
R.BROWN,Psicologia sociale dei gruppi,Il
Mulino,Bologna,
oppure
M.HEWSTONE et all.,Introduzione
alla psicologia sociale,Il Mulino,Bologna.
S.MOSCOVICI,La relazione con l ’altro,Cortina,Milano
Una serie di testi relativi alla
parte monografica,all ’interno della quale lo studente potrà effettuare
una propria scelta,verrà comunicata all’inizio del corso.
N.B.-Il Prof.Marco Farina riceve
gli studenti dopo le lezioni presso la sede del corso.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
All ’interno di questa seconda semestralità,di
carattere monografico e applicativo,verranno proposti all ’attenzione degli
studenti una serie di progetti di intervento psicosociale in cui si evidenziano
i concetti di solidarietà ed empowerment.Una lettura critica delle
esemplificazioni proposte che concerno temi differenziati (famiglia e minori,tossicodipendenza,psichiatria
sociale ed altri ancora)consentirà di acquisire una metodologia
di progettazione e valutazione di interventi rivolti al sociale.
B)BIBLIOGRAFIA
Una serie di testi,all ’interno
della quale lo studente potrà effettuare una propria scelta,verrà
comunicata all ’inizio del corso.
N.B.-Il Prof.Marco Farina riceve
gli studenti dopo le lezioni presso la sede del corso.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
I riferimenti teorici e metodologici
della Psicologia Sociale della Famiglia.
Le trasformazioni sociali e demografiche
della famiglia italiana.
L ’identità organizzativa
della famiglia.
La teoria del “Family stress and
coping ” e l ’approccio dello sviluppo.
Le transizioni del ciclo di vita
familiare:la costituzione della coppia,la nascita del primo figlio,la famiglia
con adolescenti,la famiglia lunga del giovane-adulto,la famiglia con anziani.
Separazione coniugale e continuità
genitoriale.
La salute e la patologia della famiglia.
La trasmissione intergenerazionale
del valore famiglia.
B)BIBLIOGRAFIA
E.SCABINI-V.CIGOLI,Il Famigliare.Legami,Simboli,Transizioni
,Cortina,Milano,2000.
V.CIGOLI (a cura di),Il vello d
’oro.Ricerche sul valore famiglia,Edizioni San Paolo,Milano,2000.
N.B.-Il Prof.Vittorio Cigoli riceve
gli studenti dopo le lezioni nel suo studio.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
– L ’ansia normale e patologica
nello sviluppo dell ’individuo:ansia,paura e angoscia.
– L ’esame di realtà come
funzionamento dell’Io e i meccanismi di difesa.
– Il sintomo tra adattamento e organizzazione
difensiva.
– Le nevrosi d’ansia,fobica,ossessiva,isterica:quadri
clinici.
– Le personalità di tipo
border-line e narcisistiche.
– Le strutture psicotiche.
– Psicopatologia nell ’infanzia,nell
’adolescenza,in età adulta e nell ’anziano.
– La famiglia nella normalità
e nella patologia.
B)BIBLIOGRAFIA
J.BERGERET,Psicologia patologica,Masson,Milano-Padova,1979.
Un testo a scelta tra
F.DEL CORNO-M.LANG,La relazione
con il paziente,F.Angeli,Milano,1990.
V.LINGIARDI-F.MADEDDU,I meccanismi
di difesa,Cortina,Milano,1994.
AA.VV.,La depressione nel bambino
e nell ’adolescente,Armando,Roma,1994.
G.CHARMET-E.ROSCI,La seconda nascita,Unicopli,Milano,1992.
M.CESA BIANCHI,Psicologia dell ’invecchiamento,NIS,Roma,1987.
C.LAICARDI-A.PIPERINO,La qualità
di vita nella terza età,Borla,Roma,1987.
E.SCABINI,L ’organizzazione famiglia
tra crisi e sviluppo,F.Angeli,Milano,1992.
N.B.-Il Prof.Claudio Ghidelli riceve
gli studenti dopo le lezioni presso la sede del corso.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Obiettivi
Il corso si propone di fornire i
concetti fondamentali e le nozioni necessarie all’analisi della società
costruiti dagli autori classici e poi elaborati nelle diverse teorie sociologiche
contemporanee.
Dopo un’introduzione sulle origini
e gli sviluppi della sociologia come scienza,l ’attenzione verrà
rivolta ad alcune questioni sociali attuali.
Contenuti
Che cosa è e a che cosa
serve la sociologia?
– La nascita della sociologia in
Europa -Gli sviluppi della sociologia in America
– Principali teorie e problemi della
società contemporanea
Gli elementi costitutivi della
società.
– Individui gruppi – organizzazioni
– comunità – cultura.
Le disuguaglianze.
– Stratificazione sociale – povertà
– etnia e razza.
Le istituzioni sociali.
– Famiglia e matrimonio – educazione
e istruzione – religione – ordinamento politico.
Il cambiamento sociale.
– Popolazione e organizzazione del
territorio – globalizzazione della società.
B)BIBLIOGRAFIA
Per la preparazione agli esami gli
studenti dovranno fare riferimento ai seguenti testi
P.DONATI (a cura di),Lezioni di
sociologia,CEDAM,Padova,1998.
A.BAGNASCO-M.BARBAGLI-A.CAVALLI,Corso
di Sociologia,Il Mulino,Bologna,1997.
I.ROBERTSON,Sociologia,Zanichelli,Bologna,1997.
P.DE NARDIS (a cura di),Le nuove
frontiere della sociologia,Carocci,Roma ,1998.
Per la consultazione si consiglia
L.GALLINO,Dizionario di sociologia,UTET,Torino,1988.
F.DEMARCHI-A.ELLENA-B.CATTARINUSSI
(a cura di),Nuovo dizionario di sociologia,Paoline, Milano,1987.
Enciclopedia delle scienze sociali,Istituto
della enciclopedia italiana,Roma,1991.
N.B.-Il Prof.Pierfranco Brunori riceve
gli studenti dopo le lezioni presso la sede del corso.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si propone di fornire gli
strumenti di base per una lettura sociologica dei processi educativi.Durante
il corso verranno quindi affrontati i seguenti argomenti principali:
– la sociologia dell ’educazione
come disciplina scientifica:contenuti e metodi;
– il rapporto tra educazione e società
in relazione alle trasformazioni socioculturali;particolare attenzione
sarà rivolta ai processi sociali contemporanei, quali la globalizzazione,i
flussi immigratori,ecc.e alle loro implicazioni per
i processi educativi;
– i principali temi di riflessione
della sociologia dell ’educazione:
– la socializzazione:modelli teorici
di riferimento;
– la formazione del Sé sociale:teorie
dell ’identità;
– l ’uguaglianza delle opportunità
di fronte all ’istruzione;
– il rapporto scuola-lavoro;
– attori e agenzie nei processi
di socializzazione:la famiglia,la scuola e gli insegnanti,il gruppo dei
pari,i mass media;
– continuità e reciproca
implicazione tra agenzie formative:dalla divisione dei compiti al policentrismo
formativo;
– la ricerca in sociologia dell
’educazione,con particolare riferimento ai seguenti contesti socio-educativi:
scuola, famiglia, comunità, biblioteca,luoghi di aggregazione giovanile.
B)BIBLIOGRAFIA
E.BESOZZI,Elementi di sociologia
dell ’educazione,Carocci,Roma,1999 (7 a rist.Le edizioni precedenti sono
della Nuova Italia Scientifica).
E.BESOZZI-M.COLOMBO,Metodologia
della ricerca sociale nei contesti socio-educativi, Guerini&Associati,Milano,1998,solo
IV cap.,pp.148-193.
Un testo a scelta all ’interno di
uno dei percorsi di approfondimento personale tra quelli indicati qui di
seguito:
1.Il raccordo
istruzione-occupazione
E.BESOZZI (a cura di),Navigare tra
formazione e lavoro,Carocci,Roma,1998 (oltre al saggio introduttivo,tre
saggi a scelta per ogni parte del volume).
M.SANTORO-M.PISATI,Dopo la laurea.Status,sfide
e strategie ,F.Angeli,Milano,1996.
E.MORGAGNI (a cura di),Adolescenti
e dispersione scolastica.Possibilità di prevenzione e recupero,Carocci,Roma,1998.
G.MORO,La formazione nelle società
post-industriali,Carocci,Roma,1998.
2.La gestione
del sistema scolastico
M.COLOMBO,Scuole e comunità
locali.Una lettura sociologica ,Carocci,Roma,2000,in corso di pubblicazione.
V.D ’ALESSANDRO,La sfida dell ’istruzione,La
Nuova Italia Scientifica,Roma,1996.
A.CAVALLI (a cura di),Insegnare
oggi.Prima indagine Iard sulla condizione di vita e di lavoro nella scuola
italiana,Il Mulino,Bologna,1992.
G.C.GASPERONI (a cura di),Gli insegnanti
nella scuola che cambia.Seconda indagine Iard sugli insegnanti,Il Mulino,Bologna,in
corso di pubblicazione.
L.FISCHER-M.MASUELLI,I dirigenti
e l ’autonomia scolastica.Una ricerca sui capi di istituto di fronte alla
riforma,F.Angeli,Milano,1998.
3.Processi immigratori
e realtà scolastica
G.GIOVANNINI (a cura di),Allievi
in classe,stranieri in città.Una ricerca sugli insegnanti di scuola
elementare di fronte all’innovazione, F.Angeli, Milano,1996.
E.BESOZZI (a cura di),Crescere tra
appartenenze e diversità.Una ricerca sui preadolescenti delle scuole
medie milanesi, F.Angeli, Milano,1999.
4.La realtà
giovanile
C.BUZZI-A.CAVALLI-A.DE LILLO (a
cura di),Giovani verso il Duemila.Quarto rapporto Iard sulla condizione
giovanile in Italia,Il Mulino,Bologna,1997.
C.BUZZI,Essere giovani in Lombardia.Una
generazione fra Italia e Europa,Guerini&Associati, Milano,1998.
C.CELATA-M.CIRRI-L.ZANON (a cura
di),Il mondo dell ’adolescenza:pensieri,enigmi,provocazioni ,F.Angeli,Milano,1997.
COSPES,L ’età incompiuta.Ricerca
sulla formazione dell ’identità negli adolescenti italiani,Elle
Di Ci,Torino,1995.
ISFOL,Inclusione ed esclusione.Ritratto
di una generazione di giovani alle soglie del 2000,F. Angeli,Milano,2000.
Ulteriore bibliografia verrà
presentata durante il corso.
Eventuali seminari di approfondimento
potranno essere proposti durante l ’anno accademico.
Lo studente potrà presentare
altre proposte di approfondimento che,per poter costituire programma d
’esame,dovranno essere approvate dal docente.
N.B.-La Prof.ssa Maddalena Colombo
riceve gli studenti nel suo studio presso il LARIS(II piano,via Trieste
17)ogni giovedì 15-17.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si propone di analizzare
una serie di tematiche e categorie fondamentali per la comprensione delle
forme di comportamento sociale delle e nelle organizzazioni.In particolare,la
discussione degli aspetti che caratterizzano il fenomeno organizzativo
viene sviluppata,da un lato,sullo sfondo dei principali approcci teorici
che hanno contribuito alla formazione degli studi sulle organizzazioni
e,dall ’altro,tenendo conto del nesso di reciproca influenza tra processi
organizzativi e trasformazioni del contesto sociale.
Il programma del corso è
così articolato:
1.Riflessioni preliminari.
– Una società di organizzazioni.
– Definizione di organizzazione.
– Natura,valore e limiti della conoscenza
organizzativa.
2.La struttura organizzativa formale
.
– I fini formali dell ’organizzazione.
– Ruoli,compiti,gerarchia.
– La “tecnologia ”.
3.Gli attori organizzativi.
– Motivazioni,incentivi,contributi.
– Tipi di partecipazione all’attività
cooperativa.
4.I processi organizzativi.
– Le dinamiche informali e di gruppo.
– I processi politici:interessi,conflitti,potere.
– La cultura.
– Il rapporto con l ’ambiente.
– Il cambiamento organizzativo.
5.Per una concezione complessa del
fenomeno organizzativo.
– Le metafore dell ’organizzazione.
– Organizzazioni e organizzazione
della società globale.
B)BIBLIOGRAFIA
G.MORGAN,Images.Le metafore dell
’organizzazione,F.Angeli,Milano,1999,(capp.:1,2,3,4,5,6,10,11).
P.GAGLIARDI-M.MONACI (a cura di),Prospettive
teoriche sulle organizzazioni.Materiali,2voll.,ISU Università Cattolica,Milano,1996.
Della dispensa vanno studiate le
seguenti parti:
Vol.I:cap.2 (F.W.Taylor),cap.5 (M.Weber),cap.7
(C.I.Barnard),capp.8 e 9 (P.Selznick).
Vol.II:cap.3 (J.D.Thompson),cap.4
(M.Crozier),cap.7 (P.J.DiMaggio e W.W.Powell),cap.8 (K.Weick).
N.B.-Il Prof.Massimiliano Monaci
riceve gli studenti il lunedì dalle ore 12.00 alle ore 13.00.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende offrire una panoramica
sugli aspetti fondamentali della devianza e del controllo sociale all ’interno
della società contemporanea,a partire dalla presentazione delle
principali teorie sociologiche sulla devianza e sul controllo sociale.
Particolare attenzione verrà
rivolta all ’analisi di fenomeni devianti propri della realtà attuale
come ad es.il maltrattamento infantile,il disagio giovanile,la tossicodipendenza,la
microcriminalità minorile.
Ampio spazio di approfondimento
verrà dato al problema dell ’intervento sia dal punto di vista preventivo
sia da quello riparativo.
B)BIBLIOGRAFIA
Per la preparazione dell ’esame
gli studenti dovranno fare riferimento ai seguenti testi
T.PITCH,La devianza,La Nuova Italia,Firenze,1975.
B.BERTELLI-F.NERESINI,Complessità
sociale,devianza e controllo ,in “Studi di Sociologia ”,I,1988.
B.AVANZINI BARBERO (a cura di),Giustizia
minorile e Servizi Sociali,F.Angeli,Milano,1997, (5 capp.a scelta).
B.AVANZINI BARBERO (a cura di),Minori,giustizia
penale e intervento dei Servizi ,F.Angeli, Milano,1998,(3 capp.a scelta).
Ulteriori testi di approfondimento
verranno segnalati a lezione.
N.B.-La Prof.ssa Daniela Castelli
riceve gli studenti al termine delle lezioni presso la sede del corso.
Il programma del corso e la relativa
bibliografia saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si propone di fornir le
linee fondamentali di un aspetto della sociologia della comunicazione,e
cioè la riflessione sugli effetti sociali dei media e un approfondimento
monografico sulla Media Education.
Il corso è quindi suddiviso
in due parti:
Parte istituzionale :
– La sociologia delle comunicazioni
di massa come ramo della sociologia
– I mass media come attori sociali
– La Communication Research :lo
studio degli effetti sociali dei media
– Dalla Bullet Theory agli Audience
Studies
– L ’etnografia del consumo
Parte monografica:
– Società dell ’informazione
e intermediazione culturale
– I programmi per minori nella televisione
italiana
B)BIBLIOGRAFIA
M.WOLF,Teorie delle comunicazioni
di massa,Bompiani,Milano 1993 10 (I parte e II parte fino a p.176).
M.WOLF,Gli effetti sociali dei media,Bompiani,Milano,1993
3 (I parte e II parte).
Appunti del corso.
Un testo a scelta tra
L.D ’ABBICCO-C.OTTAVIANO,La TV in
classe,La Scuola,Brescia,1999.
oppure
L.D ’ABBICCO-C.OTTAVIANO,Bambini
a una dimensione.La lenta scomparsa dell ’infanzia in TV,Unicopli,Milano,2000.
C)AVVERTENZE
I non frequentanti sono tenuti a
portare -oltre ai due libri di Wolf -entrambi i testi:
L.D ’ABBICCO-C.OTTAVIANO,La TV in
classe,Editrice La Scuola,Brescia 1999 e L.D ’ABBICCO-C.OTTAVIANO,Bambini
a una dimensione.La lenta scomparsa dell ’infanzia in TV,Unicopli,Milano
2000;oppure possono concordare un programma specifico con il docente.
La Prof.ssa Cristiana Ottaviano
riceve nel suo studio presso il LARIS;l’orario di ricevimento sarà
affisso in bacheca all’inizio dell’anno accademico.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
L’identità degli italiani:un
problema storico e storiografico
Il corso intende indagare il tema
dell ’identità italiana attraverso i testi più significativi
che dal Settecento in poi hanno cercato di ridefinire e di descrivere i
tratti essenziali del nostro “carattere nazionale ”.
Ma il tema dell ’identità
italiana è anche strumento per evidenziare le categorie e i modelli
storiografici con i quali la si legge e la si giudica.
Preparazione generale.
Si richiede la conoscenza della
storia degli ultimi due secoli,con particolare attenzione ai periodi relativi
ai testi trattati nel corso.La preparazione al riguardo può essere
svolta su un buon manuale di scuola secondaria.
B)BIBLIOGRAFIA
Come approfondimento dei temi generali
della storia contemporanea è obbligatoria la scelta di un testo
tra:
P.POMBENI,Introduzione alla storia
contemporanea,Il Mulino,Bologna,1997.
P.MACRY,La società contemporanea,Il
Mulino,Bologna,1995.
C.PAVONE (a cura di),‘900.I tempi
della storia,Donzelli,Roma,1997.
Per quanto riguarda i temi che verranno
svolti nel corso è obbligatoria la preparazione di:
E.GENTILE,La grande Italia.Ascesa
e declino del mito della nazione nel ventesimo secolo,Mondadori,Milano,1997.
e a scelta:
G.LEOPARDI,Discorso sopra lo stato
dei costumi de gl ’Italiani,Rizzoli,Milano,1998.
G.BOLLATI,L ’italiano.Il carattere
nazionale come storia e come invenzione,Einaudi,Torino,1996.
E.GALLI DELLA LOGGIA,L ’identità
italiana,Il Mulino,Bologna,1998.
N.B.-La Prof.ssa Santa Maria Botteri
riceve gli studenti,nel periodo di lezione,il martedì dalle ore
14.00 alle ore 15.00.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
1.Questioni metodologiche.
2.Parte generale
Amministrazione e storia dall ’Unità
alla Costituente.
3.Parte speciale
Amministrazione e modelli costituzionali;evoluzione
degli apparati statali e sviluppo costituzionale.
B)BIBLIOGRAFIA
G.MELIS,Storia dell ’amministrazione
italiana,Il Mulino,Bologna,1996 (limitatamente ai primi tre capitoli,fino
a p.268).
Inoltre,in alternativa:
P.AIMO,Stato e Poteri locali in
Italia 1848-1995,La Nuova Italia Scientifica,Roma,1997.
C.GHISALBERTI,Dall ’antico regime
al 1848,Laterza,Roma-Bari,1994.
N.B.-Il Prof.Mario Scazzoso riceve
gli studenti dopo le lezioni nel suo studio.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende preliminarmente
offrire alcune chiavi interpretative dello sviluppo economico e sociale
in età contemporanea,in Europa e nel mondo. In secondo luogo verrà
approfondita monograficamente la storia del lungo Ottocento economico e
sociale italiano.
I temi nodali,come pure le questioni
storiografiche ad essi correlate,sono i seguenti:
La storia dell’industrializzazione
europea in età contemporanea:
lo sviluppo economico
nel lungo periodo;
la rivoluzione
industriale in Inghilterra;
i casi nazionali
europei;
la nascita dei
competitori fuori d ’Europa:Usa e Giappone;
l ’economia internazionale
tra Ottocento e Novecento;
le due guerre
mondiali;
le difficoltà
dell ’economia europea negli anni Venti e Trenta;
il secondo dopoguerra:tra
ricostruzione e rapido sviluppo.
La storia economica italiana (1620-1914):
le origini dell
’equilibrio agricolo commerciale (1620-1815);
la difesa degli
assetti consolidati nella fase (1815-1826);
la piena maturità
dell ’equilibrio agricolo-commerciale (1826-1849);
la battuta d
’arresto del decennio di preparazione;
questioni economiche
e politiche negli anni dell ’unificazione (1859-1866);
l ’emergere dei
limiti dell ’economia tradizionale (1866-1878);
tra crisi agraria
e protezionismo (1878-1887);
congiunture internazionali
ed ammodernamento indotto (1887-1896);
l ’industrializzazione
incompiuta (1896-1914).
B)BIBLIOGRAFIA
V.ZAMAGNI,Dalla rivoluzione industriale
all ’integrazione europea.Breve storia economica dell ’Europa,Il Mulino,Bologna,1999.
S.ZANINELLI,L ’economia nella storia
d ’Italia del secolo XIX,Giappichelli,Torino,1999.
R.CANETTA-M.TACCOLINI (a cura di),L
’economia nella storia d ’Italia del secolo XIX.Sussidi didattici,ISU Università
Cattolica, Milano, 1997.
Si richiede una buona conoscenza
della storia politica e sociale europea tra tardo Settecento e secondo
Novecento,da approfondire mediante manuali di storia adottati nella scuola
secondaria superiore.
N.B.-Il Prof.Mario Taccolini riceve
gli studenti nel suo studio dopo le lezioni.
Per il primo anno di corso
In coerenza con i processi di riforma
dell ’ordinamento degli studi universitari e al fine di armonizzare in
sede europea i percorsi formativi e i titoli di studio,a partire dall ’a.a.2000/2001,l
’Università Cattolica ha attivato il Servizio Linguistico d ’Ateneo
per consentire ai nuovi immatricolati il conseguimento di alcune certificazioni
ufficialmente riconosciute all’interno dell’Unione Europea,in ordine alle
abilità linguistiche. Ulteriori informazioni verranno affisse all
’albo della Facoltà.
Per gli anni successivi al primo
Indicazioni in merito al Programma
e alla Bibliografia del corso verranno affisse all ’albo della Facoltà.
Tirocinio professionale
1.Guida
al tirocinio I (annuale)
ASS.SOC.MARGHERITA GHISELLI
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Obiettivi
– contribuire alla formazione di
un gruppo classe,nel quale si sperimenti il lavoro comune;
– avviare la conoscenza di sé
e delle motivazioni in relazione alla scelta professionale attuata;
– avviare la conoscenza della rete
dei servizi pubblici e privati e delle aree di intervento in cui opera
l ’assistente sociale;
– avviare la conoscenza del lavoro
sociale,della relazione di aiuto,della metodologia del lavoro per progetti;
– avviare la conoscenza del lavoro
nella comunità.
Contenuti,modalità e strumenti
dell ’attività
In relazione agli obiettivi sopra
elencati,l ’attività di guida al tirocinio prevede di:
– esercitare la capacità
di riflessione su di sé e sui propri atteggiamenti e motivazioni
e di acquisire abilità relazionali attraverso attività di
gruppo;
– facilitare la conoscenza delle
modalità con cui attualmente si esplica la professione dell ’assistente
sociale attraverso incontri con assistenti sociali in servizio,effettuati
sia in aula sia presso enti in cui essi svolgono la loro attività;
– favorire la conoscenza della comunità
e dei principali servizi presenti attraverso la predisposizione di griglie
di analisi e l ’attuazione di incontri e interviste sul territorio.
B)BIBLIOGRAFIA
Indicazioni bibliografiche verranno
fornite durante il corso.
C)AVVERTENZE
Sarà privilegiato l ’uso
di:esercitazioni,discussioni,simulazioni;si richiederà la stesura
di relazioni individuali e di gruppo.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Obiettivi
-supportare lo studente nel percorso
di conoscenza del servizio individuato per lo svolgimento del tirocinio
sul campo e nell’organizzazione della propria attività;
-facilitare la comunicazione della
singola esperienza di tirocinio sul campo e la discussione degli aspetti
problematici sperimentati dagli studenti;
-fornire gli strumenti per attuare
un iniziale apprendimento della professionalità dell ’assistente
sociale;
-affiancare lo studente nella sperimentazione
di una modalità operativa progettuale.
Contenuti, modalità e
strumenti dell ’attività
In relazione agli obiettivi sopra
elencati,l ’attività di guida al tirocinio prevederà:
– l’aiuto nella predisposizione
del programma e del progetto di tirocinio sul campo;
– la rielaborazione di situazioni
che gli studenti sperimentano nell ’attività di tirocinio sul campo;
– l ’apprendimento della capacità
di scrivere relazioni e registrazioni di verbali;
– l ’apprendimento delle tecniche
di osservazione e conoscenza delle situazioni;
– l ’iniziale accostamento alla
fase della valutazione delle situazioni degli utenti.
B)BIBLIOGRAFIA
Le indicazioni bibliografiche verranno
fornite durante il corso.
C)AVVERTENZE
Sarà privilegiato l’uso di
esercitazioni e di discussioni;si richiederà agli studenti la stesura
di relazioni individuali e di gruppo.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Obiettivi
– supportare lo studente nel percorso
di conoscenza del servizio individuato per lo svolgimento del tirocinio
sul campo;
– affiancare lo studente nell ’elaborazione
e nella sperimentazione degli strumenti professionali utilizzati dall ’assistente
sociale nell’attività di prevenzione,di programmazione e di presa
in carico dell ’utenza;
– sostenere lo studente nel percorso
di individuazione di una autonomia professionale;
– facilitare la comunicazione della
singola esperienza di tirocinio e la discussione degli aspetti problematici
sperimentati dallo studente.
Contenuti,modalità e strumenti
dell ’attività
In relazione agli obiettivi sopraelencati,l
’attività di guida al tirocinio prevede:
– l’aiuto nella predisposizione
del programma del tirocinio;
– la rielaborazione di situazioni
che gli studenti sperimentano nell ’attività di tirocinio;
– l ’apprendimento della modalità
di elaborazione della valutazione e del progetto di intervento nel processo
di aiuto;
– l ’apprendimento delle competenze
e degli strumenti utili all ’attività dell’assistente sociale nell
’esercizio della professione.
B)BIBLIOGRAFIA
Indicazioni bibliografiche verranno
fornite durante il corso.
C)AVVERTENZE
Sarà privilegiato l ’uso
di giochi di ruolo e di esercitazioni;si richiederà agli studenti
la stesura di relazioni individuali e di gruppo.
Inoltre,saranno promossi incontri
con assistenti sociali,esperti in aree tematiche,legate ad esperienze di
tirocinio,per aiutare lo studente a connettere teoria e pratica e ad individuare
le relazioni esistenti tra i vari insegnamenti.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il tirocinio sul campo nel II anno
di corso si propone i seguenti obiettivi:
– conoscenza del servizio in cui
lo studente è inserito:dei suoi aspetti giuridico-istituzionali
e organizzativo-programmatori,dell ’area socio-territoriale e della fascia
di utenza di cui è competente del suo collegamento con la rete dei
servizi pubblici e privato-solidaristici;
– conoscenza degli interventi effettuati
dall ’assistente sociale come singolo professionista e in collaborazione
con altre figure professionali (lavoro di équipe,collaborazioni
intra-ed inter-organizzative,con soggetti e forze sociali del territorio);
– osservazione e comprensione della
metodologia di intervento utilizzata dall’assistente sociale,con particolare
riferimento al processo di aiuto, alla sua articolazione in fasi e,di queste,all
’analisi della domanda,alla conoscenza e valutazione della situazione,alla
presa in carico e formulazione di un progetto di intervento o piano di
lavoro concordato con l’utente;
– iniziale sperimentazione di alcuni
compiti dell ’assistente sociale in rapporto con l ’utenza e coi servizi;
– apprendimento di modalità
di documentazione professionale (elaborazione di relazioni,registrazione
di colloqui,stesura di verbali,progetti e piani di lavoro).
Al raggiungimento di tali obiettivi
si perviene attraverso:
– l ’inserimento dello studente
in un servizio per un periodo di conoscenza e osservazione del servizio
stesso, dell’area territoriale, dell’utenza e del lavoro dell ’assistente
sociale,predisposto,organizzato e accompagnato dal tutor,che si fa carico
della gestione complessiva dei contatti e dei rapporti con le sedi di tirocinio
nei loro aspetti sia formali sia formativi;
– l ’elaborazione,al termine del
periodo di inserimento e conoscenza,di un progetto di tirocinio,della stesura
del relativo programma (contenuti,modalità,tempi,strumenti),della
successiva realizzazione e verifica dello stesso;
– l ’elaborazione da parte dello
studente,di una relazione sull ’attività svolta, che sarà
oggetto di valutazione in sede d ’esame,assieme alle note valutative stese
da supervisore e dal tutor.
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Obiettivo del tirocinio sul campo
nel III anno di corso è la sperimentazione diretta e graduale di
tutte le funzioni professionali dell ’assistente sociale nell’ambito di
un determinato servizio in cui si realizza il tirocinio,con particolare
riferimento a:
– impegno nelle diverse fasi del
processo di aiuto con presa in carico e gestione di situazioni di bisogno
personali o comunitarie,sia in termini di rapporto interpersonale con individui,gruppi
o istituzioni,sia di uso e promozione di risorse;
– collaborazione con altri operatori
di uguale e diversa professionalità,intra ed extra-servizio;
– collaborazione nelle attività
volte a promuovere risorse comunitarie, gruppi di auto-aiuto,associazioni
ed organizzazioni istituzionali o di terzo settore presenti nella comunità
locale;
– programmazione di interventi nell
’ambito del servizio di appartenenza con contributi specifici del servizio
sociale attraverso la rielaborazione di dati,la concettualizzazione e la
generalizzazione dei problemi e dell’esperienza,fornendo indicatori ed
altri elementi informativi utili allo scopo;
– produzione di documentazione professionale
e del servizio di tipo qualitativo e quantitativo:cartelle sociali,registrazione
di colloqui o incontri con gruppi,verbali di riunioni,dati statistici.
L’Università Cattolica,in
aggiunta agli esami previsti dal piano di studi per conseguire la laurea,richiede
allo studente di sostenere tre esami di introduzione alla Teologia per
il corso di laurea e due per il corso di diploma.
Questi insegnamenti intendono offrire
una conoscenza critica,organica e motivata dei contenuti della Rivelazione
e della vita cristiana, così da ottenere una più completa
educazione degli studenti all ’intelligenza della fede cattolica.Ciò
nella convinzione che “l’interdisciplinarietà sostenuta dall ’apporto
della filosofia e della teologia,aiuta gli studenti ad acquisire una visione
organica della realtà e a sviluppare un desiderio incessante di
progresso intellettuale ” (Ex corde Ecclesiae,20).
PRIMO ANNO
Introduzione alla teologia
dogmatica 1
PROF.SAC.ADRIANO DABELLANI
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Il mistero di Cristo
1.La domanda religiosa oggi
2.Storia della salvezza e rivelazione
di Dio;accoglienza di fede e ragione
3.Introduzione alla Sacra Scrittura
4.Teologia:introduzione e significato
5.Il Gesù storico
6.Predicazione del regno,miracoli
e titoli cristologici
7.Il mistero pasquale:croce e resurrezione
8.La confessione della fede trinitaria
9.Universalità salvifica
del Cristo e altre religioni
B)BIBLIOGRAFIA
F.ARDUSSO,Gesù Cristo.Figlio
del Dio vivente,San Paolo,Cinisello Balsamo,1996.
G.COLOMBO,Perché la teologia?,La
Scuola,Brescia,1989.
A.GONZALEZ NUNEZ,La Bibbia,gli autori,i
libri,il messaggio ,San Paolo,Cinisello Balsamo,1994.
B.WELTE,Cosa è credere,Morcelliana,Brescia,1997.
Inoltre nel corso dell ’anno accademico
il docente provvederà a distribuire la sua dispensa dal titolo:Il
Dio trinitario.
C)AVVERTENZE
Il Prof.sac.Adriano Dabellani riceve
gli studenti nel suo studio (Centro Pastorale dell ’U.C.) dal lunedì
al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00.
SECONDO ANNO
Introduzione alla teologia
dogmatica 2
PROF.SAC.ADRIANO DABELLANI
A)PROGRAMMA DEL CORSO
Chiesa e sacramenti
1.Gesù all ’origine della
Chiesa
2.Gli elementi costitutivi della
Chiesa:il Vangelo,il sacramento,la carità
3.Le immagini della Chiesa
4.La chiesa comunione fraterna e
apostolica
5.L ’iniziazione cristiana:il ruolo
dei sacramenti e il compito della Chiesa
6.Chiesa,peccato e riconciliazione
7.Le scelte della maturità
cristiana:matrimonio e consacrazione
8.La Chiesa e la società
9.La missione cattolica della Chiesa
B)BIBLIOGRAFIA
M.QUALIZZA,Iniziazione cristiana
,S.Paolo,Cinisello Balsamo,1996
S.PIÈ –NINOT,Introduzione
alla ecclesiologia,Piemme,Casale Monferrato,1986
M.CHIODI,Morale fondamentale,Piemme,Casale
Monferrato,1991
Inoltre nel corso dell ’anno accademico
il docente provvederà a distribuire la sua dispensa dal titolo:La
vita dono e mistero
Lettere encicliche di GIOVANNI PAOLO
II,Evangelium Vitae e Veritatis Splendor
C)AVVERTENZE
Il Prof.sac.Adriano Dabellani riceve
gli studenti nel suo studio (Centro Pastorale dell ’U.C.) dal lunedì
al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00.