14 aprile 2004


A Palazzo Bettoni Cazzago torna per il quarto anno consecutivo l’appuntamento con verde e arte

A Bogliaco «Il Giardino di delizia»

L’esposizione potrà essere visitata da venerdì 23 a domenica 25 aprile

di Simone Bottura

BOGLIACO - Torna, nel giardino prospettico di Palazzo Bettoni Cazzago, a Bogliaco di Gargnano, l’appuntamento più atteso dagli appassionati e dai cultori del verde ornamentale: «Il Giardino di Delizia». Articolata in diversi settori espositivi, inseriti nel contesto ambientale del parco in equilibrio tra natura e artificio architettonico, la mostra proporrà come sempre una ricca rassegna di piante e fiori che rispondono alla tradizione degli antichi giardini settecenteschi delle nobili dimore benacensi, ma anche alle nuove tendenze culturali, al recupero ed alla diffusione di specie rare. L’esposizione, resa possibile dalla disponibilità dei Conti Bettoni Cazzago, è organizzata per il quarto anno consecutivo dallo studio di archittettura Tortelli Frassoni di Brescia (progetto di Barbara Boifava, Roberto Frassoni, Alessandro Polo e Giovanni Tortelli) con il patrocinio di Provincia, Comune di Gargnano, Comunità montana dell’Alto Garda, Apt, Fai, Ordine dei dottori agronomi e forestali, Garden Club di Brescia e Associazione dimore storiche italiane. «Il successo di critica e pubblico dello scorso anno, testimoniato anche dalle 8mila presenze registrate - spiegano gli organizzatori -, ci ha indotto a perfezionare ulteriormente l’organizzazione di una mostra che, nel suo genere, è tra le più apprezzate e riuscite in Italia». Tra le novità di quest’anno si segnala l’iniziativa «Natura e letteratura» a cura della Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere dell’Università Cattolica di Brescia, del Centro studi sul Turismo e del Centro universitario teatrale "La Stanza", che prevede, tra le quinte scenografiche del giardino, la lettura di brani di scrittori stranieri che nelle loro opere si sono ispirati al Benaco. La mostra aprirà i battenti venerdì 23 aprile e sarà visitabile sino a domenica 25 dalle 10 alle 19, con una estensione dell’orario di visita sino alle 20 nella giornata di sabato (ingresso 5 euro; 3 euro per i ragazzi dai 7 ai 14 anni e i gruppi di 15 persone; gratuito per bambini e aderenti al Fai). Il visitatore potrà ammirare (ma anche acquistare) piante antiche e rare, nonché scoprire attraverso una visita guidata a cura del Fai (ogni giorno dalle 10.30 alle 18) le meraviglie e i segreti di uno dei giardini più emblematici della cultura settecentesca, solitamente chiuso al pubblico. Da segnalare anche qualche iniziativa collaterale. Alle 12 di venerdì 23 l’assegnazione dei premi "Carlo Bettoni", "Fai" e "Garden Club" agli espositori che si distinguono per la qualità e la ricerca; nella serata di sabato una scenografica illuminazione notturna del giardino; alle 15 di domenica 25, infine, una dimostrazione di "tree-climbing" con potatura di un albero secolare del giardino. Ben 29 gli espositori presenti, provenienti da tutta Italia: esporranno le specie vegetali (ulivi, rose, gelsomini, piante aromatiche, clematidi, peonie, iris, ortensie e numerose altre) che rispondono alla tradizione e alle caratteristiche ambientali dei giardini del lago. Non mancheranno curiosità, come le piante acquatiche e palustri, le specie carnivore e piante per la ricerca scientifica. La mostra si pone l’ambizioso obiettivo di far riviere la tradizione botanica che ha avuto nell’impianto barocco di Bogliaco una delle massime espressioni, rinverdendo i fasti del secolo dei lumi. Sarà insomma un’occasione per chi ama il verde ornamentale, ma anche per chi vorrà scoprire questo affascinante spazio privato, costruzione a emiciclo ideata dall’architetto fiorentino Amerigo Vincenzo Pierallini nel 1764 come naturale estensione del palazzo verso monte, con scalinate, terrazzamenti, fontane e ninfee, statue e pinnacoli, in un dialogo tra architettura e natura che raggiunge l’apice della collina dove, fulcro prospettico del giardino, un tempietto dedicato ad Apollo, non realizzato, avrebbe dovuto esaltarne la perfezione compositiva.